Gioco d’azzardo, cala fra i giovani, boom degli adulti. Ed è patologico al Sud
E’ l’immagine di un’Italia divisa sia geograficamente sia per fasce d’età perfino sul gioco d’azzardo quella che restituisce una ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa diretto da Giorgio Iervasi. Cala il gioco d’azzardo tra i giovani ma non al sud dove i ricercatori hanno scoperto, di converso, una crescita degli studenti-giocatori cosiddetti “problematici”, ovvero a rischio di gioco patologico. Ma si registra anche un vero proprio boom tra gli adulti: nel 2017 i giocatori-studenti nella fascia 15-19 anni sono diminuiti di 400mila unità rispetto al 2014, quando i giovani scommettitori raggiungevano la quota di 1.4 milioni.
Complessivamente, nel 2017 hanno giocato almeno una volta 17 milioni di italiani – un 1 milione dei quali studenti – contro i 10 milioni di giocatori nel 2014.
Sono due nuovi studi, l’Espad e, l’Ipsad dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa dedicati, rispettivamente, alla diffusione del gioco d’azzardo tra gli studenti fra i 15 ed i 19 anni delle scuole superiori e tra la popolazione generale adulta comprensiva, anche di quella più giovane, cioè fra i 15- e i 64 anni, a mappare il gioco d’azzardo in Italia in relazione alle diverse tipologie di giocatori.
Un primo dato è piuttosto chiaro: nel corso del 2017 oltre 17 milioni di italiani, vale a dire oltre il 42,8 per cento, hanno giocato d’azzardo almeno una volta.
Nel 2014 i giocatori erano 10 milioni, il 27,9 per cento del totale. E, fra questi, oltre un milione di studenti – il 36,9 per cento – ha giocato almeno una volta.
«Aumentano tra gli adulti anche i giocatori “problematici”, ovvero a rischio di gioco patologico – rivela la dottoressa Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr – passando negli ultimi 10 anni, dai 100.000 stimati nel 2007, lo 0,6 per cento, ai 400.000 stimati nel 2017, il 2,4 per cento».
«Di contro – aggiunge la ricercatrice – i giocatori “problematici” diminuiscono tra gli studenti passando dall’8,7 per cento del 2009 ai 7,1 per cento del 2017. In particolare la quota di giovani giocatori con profilo di gioco “problematico” fa registrare una diminuzione o un assestamento nelle regioni del Nord e del Centro Italia, mentre nella macro-area Sud e isole si rilevano incrementi in Sicilia, Basilicata, Calabria, Molise e Abruzzo».
Ma c’è un altro elemento particolarmente delicato e allarmante: coloro che sono in cerca di prima occupazione, cioè il 19,2 per cento e gli studenti, il 14,1 per cento sembrano più a rischio di sviluppare problematicità al gioco d’azzardo. E se si va a scavare si scopre che un 10,8 per cento degli studenti ignora che nel nostro Paese è illegale giocare per gli under 18. Si stima che 580.000 studenti minorenni – il 33,6 per cento – abbiano giocato d’azzardo nel corso dell’anno.
La facilità di accesso ai luoghi di gioco d’azzardo da parte degli “under 18” è confermata dal dato che solo il 27,1 per cento riferisce di aver avuto problemi a giocare d’azzardo in luoghi pubblici perché minorenne. Il 75 per cento degli studenti spende nel gioco d’azzardo meno di 10 euro al mese e il 6,3 per cento spende più di 50 euro al mese, quota che tra gli studenti con un profilo problematico sale al 22,1per cento.