Fratelli d’Italia chiede misure efficaci per contrastare la ludopatia
“Nel 2017, il gioco d’azzardo vale più di 100 mld – dati Aams – e in 10 anni gli italiani raddoppiano la spesa nel gioco (+142,4%). Questo è uno dei settori più redditizi in Italia ma, con esso, è aumentata esponenzialmente anche la dipendenza da gioco d’azzardo, con tutte le ripercussioni che ciò determina sia nelle persone direttamente interessate che nelle famiglie. Gli italiani sempre di più puntano sulla fortuna e troppo spesso si trovano a spendere maggiori denari di quanto si possano permettere, nell’illusione di uscire da una realtà che angoscia e, invece, così facendo, distruggendo la propria vita e quella dei propri cari”. Lo dichiara Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia. “Le misure introdotte finora per affrontare il problema sono state pressoché inesistenti o, nel migliore dei casi, fumose. Come deputato di Fratelli d’Italia – annuncia Bellucci – chiederò al prossimo governo di avviare immediatamente un’azione di contrasto al gioco d’azzardo patologico, attraverso un’incisiva regolamentazione e con il divieto di pubblicità, oltre all’introduzione della tessera del giocatore – novità assoluta – così da garantire la legalità e la limitazione della spesa, a cui si aggiungerà l’inserimento del marchio di qualità per gli esercizi no slot”. “Chiederò che il 5% di quanto andato allo Stato attraverso il gioco sia destinato ad azioni di prevenzione, informazione e cura della ludopatia. La necessità, pertanto, è quella di un nuovo disciplinare che possa normare il circuito, che possa offrire strumenti di controllo per garantire il gioco in modo corretto e che preveda l’affiancamento di campagne informative nazionali, tarate su specifici target, oltre ad un capillare ed efficace sistema di prevenzione e cura”, conclude.
lo credo che il gioco aumento così tanto… la disperazione, conseguente all’impossibilità, per moltissimi, di avere il necessario per vivere e sopratutto di non vedere un futuro migliore a fronte degli enormi sforzi e sacrifici lavorativi, implica il tentativo, patologico, della c.d. “botta di fortuna” per sistemarsi.
Ci hanno costruito una vita precaria e estemporanea ci rifuggiamo nella fortuna
(come dea dell’estemporaneità che fagocita sacrificio e merito)