Facebook, Zuckerberg si euro-scusa: “Non abbiamo fatto abbastanza”
Facebook, Zuckerberg si euro-scusa. Il Parlamento europeo si appresta ad indicare “le soluzioni concrete che le piattaforme dovranno introdurre per mettere al riparo tutte le prossime elezioni da ogni rischio di manipolazione”. È quanto spiega il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, aprendo la Conferenza dei presidenti che incontra il fondatore e Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, invitato sulla scia del caso Cambridge Analytics. L’incontro è stato trasmesso in streaming: Zuckerberg è arrivato intorno alle 18, infilandosi in ascensore per salire al nono piano. Il manager non ha risposto alle domande dalla stampa assiepata ai lati del corridoio d’ingresso, né è previsto che partecipi alla conferenza stampa finale. “Nelle prossime settimane – ha detto Tajani – seguiranno una serie di audizioni pubbliche con rappresentanti di Facebook e delle altre parti interessate, davanti alla Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni e alle altre Commissioni competenti. La nostra priorità è definire al più presto un nuovo quadro di regole che garantisca un corretto funzionamento del mercato digitale”. “Questo quadro – ha proseguito – deve imporre nuove responsabilità per gli operatori e la protezione dei dati personali, dei diritti d’autore e dei consumatori. I social media sono ormai parte del nostro vivere e del nostro relazionarci. Non vogliamo certo rinunciarvi. Chiediamo però di poterli usare con serenità, senza mettere a rischio la nostra privacy e la nostra libertà”. “Apprezzo – ha continuato Tajani – che Mark Zuckerberg abbia accolto il nostro invito a presentarsi di persona davanti ai rappresentanti dei popoli europei per rispondere alle nostre domande. È un segno di rispetto verso il legislatore del primo mercato al mondo e verso i milioni di cittadini che usano i servizi di Facebook quotidianamente nell’Unione”. “Mi aspetto da tutte le altre piattaforme digitali lo stesso impegno a collaborare con questo Parlamento – ha concluso -. I nostri cittadini chiedono di esercitare il diritto di voto in piena consapevolezza, sulla base di informazioni veritiere. Dobbiamo garantire che i loro dati personali non vengano mai più utilizzati per manipolare illecitamente il processo democratico”.
Gli investimenti che Facebook farà per migliorare la sicurezza dei suoi utenti avranno “un impatto significativo” sulla “profittabilità” della società, ha detto Zuckerberg a Bruxelles. “Negli ultimi due anni – ha riconosciuto – è diventato chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per prevenire l’uso dei nostri strumenti a fini dannosi”. “Vale per le fake news – ha continuato – per le interferenze straniere nelle elezioni e per gli sviluppatori che fanno un uso improprio delle informazioni relative alle persone. Non aver avuto una visione ampia delle nostre responsabilità è stato un errore e mi scuso”. Il capogruppo dei Liberaldemocratic, Guy Verhofstadt, ha rimarcato che si tratta della “terza volta” dall’inizio dell’anno che Zuckerberg si trova a dover chiedere scusa (lo aveva già fatto, tra l’altro, in aprile davanti al Congresso Usa). “Ci vorrà tempo – ha proseguito il manager – per fare tutti i cambiamenti di cui c’è bisogno: sono impegnato a farlo e a fare i significativi investimenti che sono necessari per mantenere le persone al sicuro”. “Per esempio, stiamo raddoppiando il numero delle persone che lavora sulla sicurezza a oltre 10mila entro fine anno. Oltre agli investimenti che stiamo facendo in altre aree, mi aspetto che questo aumento di investimenti in sicurezza avrà un impatto significativo sulla nostra profittabilità. Ma voglio essere chiaro – ha concluso Zuckerberg – mantenere le persone al sicuro sarà sempre più importante che massimizzare i nostri profitti”.
troppo potere in mano a questi pochi …sapienti…(molti non cattolici mi sembra…)