Cannabis ai bimbi autistici. Test choc negli Usa e in Israele
Cannabis contro l’autismo? Per scoprirlo alcuni team statunitensi avvieranno degli studi clinici ad hoc. L’Università della California a San Diego ha annunciato che intende lanciare un trial il prossimo anno, mentre altri due partiranno alla New York University, al Montefiore Medical Center e al Shaare Zedek Medical Center a Gerusalemme. «C’è un enorme utilizzo della cannabis, perché 29 stati americani e il District of Columbia hanno approvato l’impiego della marijuana terapeutica – sottolinea al Daily Mail Orrin Devinsky, ricercatore coinvolto in due degli studi americani – In molti di questi Stati, i genitori di bimbi autistici sono in grado di ottenere cannabis terapeutica dal medico e già la usano per trattare una serie di problemi, dall’ansia ai comportamenti aggressivi, fino ai disturbi del sonno». Ma, sottolinea l’esperto, occorre condurre degli studi mirati per capire se l’impiego di cannabis nei bimbi con autismo è sicuro.
“Non sappiamo se la cannabis è sicura per questi soggetti”
Secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention, circa un bimbo su 59 negli Usa soffre di un disturbo dello spettro autistico. I ricercatori dell’University of California cercheranno di capire se il cannabidiolo (Cbd), un metabolita non psicoattivo della Cannabis sativa, allevia i sintomi di autismo severo. Oltre a indagare sulla sicurezza, il team verificherà se la sostanza migliora la connettività cerebrale o riduce l’infiammazione. La ricerca coinvolgerà 30 bimbi tra gli 8 e i 12 anni. “Speriamo si scoprirà che è efficace e molto sicura per questi soggetti. Ma al momento non lo sappiamo”, sottolinea Devinsky. Lo studio di New York indagherà su un’altra sostanza presente nella cannabis, la cannabidivarina, in 100 bambini con autismo.
In Israele si sperimenta la cannabis su 150 bambini
Il trial israeliano includerà invece 150 bambini e ragazzi di 5-21 anni per determinare gli effetti di Cbd e delta-9-tetraidrocannabinolo (Thc) nell’arco di 12 settimane. Si tratta di studi che suscitano molto interesse: la Ray and Tye Noorda Foundation, compagnia no profit dello Utah, ha donato 4,7 mln all’University of California per gli studi sulla cannabis terapeutica. E fra i bersagli non c’è solo l’autismo. Un supplemento derivato proprio dalla cannabis ha infatti dimezzato il rischio di attacchi nel 44% dei pazienti epilettici, secondo una recente ricerca della Vanderbilt University.