Altri martiri cristiani in Indonesia, attaccate 3 chiese: 10 morti
Atroce domenica di morte e terrorismo in Indonesia. Di nuovo viene sparso sangue cristiano. Di nuovo martiri. È salito ad almeno 10 morti e 38 feriti il bilancio del triplice attacco contro chiese cristiane a Surabaya, la seconda più grande città dell’Indonesia. Si tratterebbe, secondo i media locali, di attacchi kamikaze. Uno dei kamikaze era una donna velata che si è fatta saltare in aria assieme ai suoi due figli piccoli. Il coinvolgimento di una seconda donna in un’altra delle tre esplosioni, riportato da testimoni, non è ancora stato confermato dalle autorità. In un video delle telecamere di sicurezza, si vede inoltre un altro attentatore entrare nel cortile di una chiesa a bordo di un motorino, facendosi esplodere non appena passato il cancello.
Gli attacchi di Surabaya – che hanno coinvolto una chiesa cattolica, una pentecostale e una calvinista – non sono stati ancora rivendicati.
L’Indonesia, il più popoloso Paese musulmano al mondo, ha però un passato di attentati da parte di estremisti islamici, contro cui porta avanti da quindici anni imponenti operazioni di contro-terrorismo. Pochi giorni fa, una rivolta carceraria da parte di militanti islamici affiliati all’Isis era stata sedata dalle forze di sicurezza a Depok, alla periferia di Jakarta, dopo che i detenuti avevano preso in ostaggio e poi ucciso cinque agenti.
Il fanatismo religioso produce solo mostri, come si spiega altrimenti una madre che sacrifica i propri figli per ammazzare gente innocente?