Un italiano su due è certo: nel Paese è in atto un’invasione di immigrati illegali
Le conseguenze dell’aumento degli sbarchi di migranti avvenuti negli ultimi anni sulle coste di Italia e Grecia si fanno sentire. Solo il 16% degli italiani, e il 21% dei greci, è convinto che nei rispettivi Paesi ci siano più immigrati legali che immigrati clandestini; ben il 47% degli italiani (e il 58% dei greci) pensa invece l’esatto contrario: ritiene cioè, sbagliando, che in Italia e in Grecia ci siano più immigrati clandestini che immigrati che risiedono legalmente. È quanto emerge da un’indagine Eurobarometro dedicata all’integrazione dei migranti nell’Ue, condotta nell’ottobre 2017 intervistando 28.080 residenti nell’Unione, e pubblicata oggi. In Italia, poi, c’è un altro 25%, un quarto della popolazione, che è convinto che il numero dei migranti irregolari e di quelli regolari si equivalgano (il 15% in Grecia). Anche in questo caso, si tratta di una convinzione errata, poiché in entrambi i Paesi, come in quasi tutta l’Ue, ci sono molti più immigrati regolarmente presenti sul territorio che illegali. Se si sommano gli italiani che sono convinti che ci siano più immigrati clandestini che regolari a quelli che pensano che le due categorie numericamente si equivalgano, si ottiene un 72% della popolazione che ha una percezione errata e distorta della realtà numerica dell’immigrazione. Nel 2016, nell’Ue erano circa 984mila i cittadini extra Ue illegalmente presenti sul territorio dell’Unione, a fronte di 21,6 mln di immigrati legalmente residenti al primo gennaio 2017 (dati Eurostat). Il rapporto non indaga sulle cause della pervasività della cattiva informazione sul fenomeno, ma si nota uno schema generale: più ci si allontana dal Mediterraneo, mare per il quale passano le migrazioni maggiormente visibili, più la percezione della realtà numerica diviene realistica.
Grecia e Italia, entrambi Paesi che hanno dovuto affrontare forti ondate migratorie negli ultimi anni, sono i Paesi dell’Ue in cui l’ostilità sulla materia è più pervasiva; segue la Bulgaria, altra terra di confine (ha una frontiera con la Turchia, porta di accesso verso l’Ue), dove solo il 12% valuta le due consistenze numeriche correttamente, ma solo il 38% pensa che siano più gli illegali dei legali (la differenza è dovuta a un alto tasso di persone che non sono in grado di dire se gli immigrati risiedano legalmente o illegalmente). Anche i cittadini dei Paesi sul confine orientale sono più inclini a sovrastimare la consistenza degli illegali: in Polonia solo il 28% pensa che ci siano piùlegali che illegali, come in effetti è; il 36% ritiene che sia il contrario e il 19% che le due categorie si equivalgano.Tendenzialmente, più si va verso nord più sale la tollerenza: in Svezia, l’84% (contro il 16% in Italia) risponde che nel Paese ci sono più immigrati legali rispetto a quelli illegali, e solo il 7% (contro il 47% in Italia) è convinto che ci siano più clandestini che immigrati legalmente residenti.
ASPETTIAMO IL BLOCCO NAVALE DI SALVINI, IL RMPATRIO DEI CLANDESTINI, LA PUNIZIONE DELL’AMMIRAGLIATO PER ALTO TRADIMENTO E IL SILURAMENTO DEGLI SCAFISTI!