Sisma, Meloni: “Basta parole. La nostra legge-quadro per la ricostruzione” (video)
“Mentre noi siamo qui a perdere il nostro tempo, a fare i dibattiti sul governo sì-governo no, la gente del cratere sta in condizioni drammatiche, situazioni atroci, intollerabili per un Paese civile”. Parola di Giorgia Meloni, che in una conferenza stampa alla Camera con il capogruppo Fabio Rampelli e una pattuglia di neoparlamentari, ha presentato un pacchetto di iniziative a favore delle popolazioni e degli amministratori locali delle regioni investite dai terremoti nel Centro Italia.
Meloni: basta chiacchiere sul terremoto
“Il commissario governativo per la ricostruzione Paola De Micheli – ha detto la leader di Fratelli d’Italia accompagnata dai sindaci dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di Pergola, Francesco Baldelli, di Leonessa, Paolo Trancassini – sarà in carica fino al prossimi settembre e può ancora fare cose importanti”. Con una delegazione formata da sindaci, amministratori e parlamentari eletti nelle zone del centro Italia colpite dai terremoti, Fratelli d’Italia andrà da De Micheli “chiedendo di fare alcune cose precise, in tema di burocrazia e ricostruzione per aiutare i sindaci e i cittadini, insieme a tutti quelli che ancora aspettano risposte”. Indicazioni precise – ha aggiunto l’ex ministro della Gioventù – contenute in una proposta di legge-quadro, “perché pensiamo che il nodo della ricostruzione e dell’emergenza debba essere affrontato, sul piano legislativo e una volta per tutte, in modo serio e organico in ogni regione. Le 4 regioni del centro Italia, coinvolte nel terremoto del 2016, hanno 4 legislazioni differenti. Impossibile lavorare così”.
“La Stato e la burocrazia mettono in ginocchio il cratere”
“Uno Stato che ti richiede il 100% degli incentivi, quando la ricostruzione non è ancora avvenuta, è un atto semplicemente scandaloso. Una vergogna, senza limite”, ha aggiuto la Meloni criticando duramente il governo per aver imposto – a partire dal 31 maggio – la riscossione dei tributi sul lavoro dipendente nei comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016, con la restituzione di quanto non versato nel periodo di applicazione della cosiddetta ”busta paga pesante”.
Fino che il cav. sarà fertile di idee sparate dal suo cervello nella cavità orale, per poi farle infelicemente vibrare nell’aere, finché questo guastafeste, con tajani ( traditore seriale ) e le sue inquietanti assistenti ( Gelnins & Berinins ) non smetteranno di blaterare, il serio Salvini & C. non riusiranno a mettere a nanna il pupo elegante dimaie……….nuove elezioni senza una legge elett. democratica non servirebbero a nulla.
È una vergognia!. Tutto quello che riguarda i terremoti è una vergogna … L’attacco a Berlusconi e a Bertoldo dopo tutto quello che avevano fatto per l’Aquila In tre mesi ( mirabili e sotto tutti i punti di vista) da parte delle sinistre e
della Magistratura è una ignominia Il modo in cui è stato gestito il terremoto delle Macvhe poi è in comment abile.
Voglio fare delle correzioni al testo perché ci sono degli errori : Bertolaso, Marche. Incommentabile
la melone dice:basta chiacchere……..io dico: BASTA STATO CENTRALE non lo sopportiamo più ,come diceva il grande reagan :non aspettiamo niente dallo stato, perchè il vero nemico è lo stato.
ogni regione deve essere autonoma e indipendente, lo stato centralizzato DEVE SPARIRE
Argomento quello dei terremotati di gran lunga accantonato in periodo di elezioni. Quello che è stato fatto dal governo Berlusconi all’Aquila doveva essere evidenziato e usato come esempio contro il non fare dei governi di sinistra. popolazione abbandonata a loro stessi e chi si è dato da fare in proprio, ora è sotto la gogna della burocrazia perversa e incontrollabile. Dovevamo essere più attivi in merito e probabilmente saremmo stati premiati con la maggioranza dei voti necessari per governare. Siamo ancora in tempo ? io spero di si e il 29/4 è vicino… Meditate
In attesa della legge quadro, sarebbe urgente un decreto legge di poche righe: autorizzazione edilizia almeno provvisoria alle casette prefabbricate sistemate nei giardini di proprietà – es. il caso di Nonna Peppina -, e proroga degli incentivi di cui parla l’articolo.