Siria, pioggia di Tomahawk e il varo di un nuovo missile francese: il raid nel dettaglio
Missili sganciati a profusione dalla coalizione Usa-Regno Unito-Francia, in un’operazione congiunta: tra Tomahawk e nuovi prototipi balistici, sui siti di mezzo mondo circolano informazioni su entità e efficacia dell’attacco nei cieli siriani: ecco i numeri del raid.
Siria, ecco tutti i numeri del raid Usa-Gb-Francia
Gli Stati Uniti hanno lanciato circa 120 missili Tomahawk, la Gran Bretagna ha impiegato 4 Tornado, Parigi ha fatto debuttare il nuovo missile da crociera navale. Ora dopo ora, emergono i dettagli del raid che Usa, Regno Unito e Francia hanno condotto in Siria contro 3 obiettivi associati al programma di produzione di armi chimiche. La Gran Bretagna, come ha reso noto il ministero della Difesa, ha impiegato 4 Tornado armati con missili Storm Shadow. I jet sono decollati dalla base di Akrotiri, a Cipro, e sono entrati in azione nell’area di Homs. I missili Storm Shadow hanno una testata da circa 400 kg e hanno un raggio di 400 km: tali caratteristiche hanno consentito ai Tornado di lanciare i missili anche ad una distanza relativamente considerevole dall’obiettivo individuato. La Francia ha fatto alzare in volo i suoi Rafale, anch’essi in grado di essere armati con missili Storm Shadow e pertanto capaci di colpire anche senza entrare nello spazio aereo siriano. Gli Stati Uniti, invece, in cielo hanno schierato bombardieri B-1B che hanno lanciato missili da crociera. Il Pentagono, però, non ha offerto informazioni specifiche sul numero di aerei impiegati e sugli armamenti.
Potenza e tipologia dei missili utilizzati
Engrando nel merito dell’offensiva militare e delle armi utilizzate, va detto che i B-1B sono in grado di lanciare missili JASSM con testate da 450 kg e un raggio di oltre 370 km, come evidenziato peraltro poco fa anche dalla Cnn. Anche in questo caso, quindi, c’è la possibilità di colpire senza esporsi alla reazione della contraerea siriana. All’azione, poi, ha partecipato almeno una nave della flotta a stelle e strisce. Come nell’azione condotta un anno fa, l’arma di riferimento è il missile Tomahawk. Nel 2017, ne furono lanciati 58. Nell’azione appena condotta, è stata raggiunta e probabilmente superata quota 120, come ha fatto sapere il Pentagono e come ha confermato il segretario alla Difesa, James Mattis, che rispondendo ad una domanda ha fatto riferimento a «più del doppio delle armi impiegate nel raid di un anno fa». I Tomahawk, con testate da oltre 450 kg, possono essere lanciati da incrociatori, cacciatorpediniere e sottomarini. Le caratteristiche dei missili, che volano a quote relativamente basse, consentono di modificare in corsa i parametri relativi all’obiettivo e al punto di impatto. Se gli Usa hanno puntato sulla tradizione, la Francia ha utilizzato per la prima volta i nuovi missili da crociera navale lanciati da una fregata Fremm multimissione: ogni Mcdn, in dotazione alla marina dallo scorso anno, è lungo circa 7 metri, pesa 2 tonnellate, vola a 1000 km orari e può colpire con precisione anche un bunker sotterraneo a 1000 km di distanza dal punto di lancio.