Scontri tra forze dell’ordine e No Tap: feriti un carabiniere e 2 manifestanti (video)
È di un carabiniere e due manifestanti feriti il bilancio degli scontri che si sono consumati nella mattinata tra forze di polizia e movimento No Tap a San Basilio, tra San Foca e Melendugno, in provincia di Lecce, vicino al cantiere del gasdotto della Tap (Trans Adriatic Pieline), che dovrebbe portare il gas naturale dall’Azerbaijan all’Europa. A riferirlo è stata la Questura di Lecce, spiegano che «un brigadiere dei carabinieri è stato colpito da un calcio sferrato al torace da uno degli attivisti, determinandone la rovinosa caduta su un muretto, riportando un trauma contusivo alla spalla ed emicostato sinistro, giudicato guaribile in 10 giorni».
Il ferimento del militare si sarebbe verificato durante l’intervento degli agenti «per interrompere – ha spiegato ancora la Questura – il protrarsi dell’azione illegale e ristabilire le condizioni per ripristinare la viabilità della strada». «La reiterata resistenza dei dimostranti ha determinato una azione di contenimento da parte dei contingenti di polizia – ha sostenuto la Questura – mediante il legittimo utilizzo dei mezzi di coazione fisica per permettere il transito dei veicoli, che hanno potuto finalmente accedere al cantiere. Le varie fasi sono state integralmente riprese da personale della polizia scientifica e pertanto – è stato riferito ancora – i responsabili di tali azioni, una volta identificati, verranno deferiti all’Autorità giudiziaria competente». La Questura, inoltre, ha ricordato che la strada per il cantiere era stata resa impraticabile nella notte con una grande quantità di sassi divelti dai muretti a secco e di chiodi a quattro punte. «Il vero obiettivo» dei manifestanti, ha sottolineato ancora la Questura, era «immobilizzare i lavori, bloccando la strada comunale di San Niceta che porta al cantiere».
Il momento del contatto con le forze dell’ordine e i minuti immediatamente precedenti sono stati ripresi anche dai manifestanti, i quali hanno postato su Facebook un lungo post sull’accaduto e le foto del manifestante ferito. «Tutto sembrava andare per il meglio, nessun tipo di tensione, la nostra rimostranza stava ottenendo i suoi frutti ma, a quanto pare, la nonviolenza non appartiene ai dirigenti delle forze dell’ordine». «Ci sono state manganellate in testa a un nostro attivista che stava riprendendo con il telefonino e una manganellata sull’orecchio a un altro che era con le braccia alzate», hanno riferito i manifestanti, parlando di un ordine di sgombero arrivato all’improvviso e al quale sarebbe seguita la mano dura degli agenti.