Salvini-Di Maio, la quiete dopo la tempesta. Il “giallo” della telefonata privata
Il “disgelo” arriva via cavo. E si rincorrono le indiscrezioni su quel che si sono detti. Tra Salvini e Di Maio – secondo le voci che circolano insistentemente nei corridoi di Montecitorio – riprendono i colloqui. Per adesso sono interlocutori, con segnali di disgelo mandati anche attraverso comunicati. Poi ci sono anche i fatti perché – nonostante la freddezza degli ultimi tre giorni – ha retto l’asse M5S-Lega. Almeno sul piano istituzionale. Lo ha dimostrato l’accordo sul nome del deputato salviniano Nicola Molteni alla presidenza della commissione speciale della Camera. Una scelta messa nera su bianco con una nota-fotocopia diffusa dai rispettivi uffici stampa, dove per la prima volta compaiono insieme i nomi dei due capi politici Luigi Di Maio e Matteo Salvini e non dei partiti, quasi per sottolineare l’accordo personale tra i due. «Di Maio e Salvini si sono sentiti oggi al telefono e con spirito di collaborazione – si legge nei comunicati – per rendere operativo il Parlamento al più presto, hanno concordato di votare alla presidenza della commissione speciale della Camera il deputato della Lega Molteni». Anche se Di Maio, ospite di Porta a Porta, ci tiene a precisare che «con Salvini c’è solo un’interlocuzione istituzionale molto serena e ci siamo sentiti per sbloccare la commissione speciale». Come successo, fanno notare, per l’elezione del cinquestelle Vito Crimi alla Speciale del Senato. Secondo indiscrezioni i due leader si sarebbero incontrati nella tarda mattinata di mercoledì in “campo neutro”, ma i rispettivi staff smentiscono il colloquio e assicurano che dovrebbero vedersi la prossima settimana, dopo le consultazioni al Colle. Se da una parte Salvini riprende a dialogare con M5S, dall’altro tiene l’unità della coalizione con Fi e Fdi.