Rieccolo: Renzi invitato da Fazio in tv. Vuole essere ancora lui a dettare la linea

28 Apr 2018 12:11 - di Sara Gentile

Matteo Renzi torna in tv. E avrà un palcoscenico tutto suo domenica sera in diretta su Raiuno, a Che tempo che fa. Un assist perfetto di Fabio Fazio all’ex premier, in vista della direzione del Pd del 3 maggio che dovrà dare il via libera a un accordo di governo coi Cinquestelle. Il suo non sarà un intervento destinato a passare inosservato tant’è che molti leggono in questa comparsata in tv la ricerca di visibilità  necessaria a dettare la linea sull’eventualità di un accordo tra Di Maio e Pd. Allo stato, nel Pd le posizioni restano cristallizzate tra il fronte renziano fermo sul no ai cinquestelle e i “dialoganti” che spingono per aprire un confronto. I pontieri, al lavoro per evitare una conta potenzialmente lacerante nella riunione della prossima settimana, stanno cercando la formula per una mediazione: ok al tavolo con i cinquestelle ma con “condizioni pesanti” da parte del Pd. Un modo per evitare la conta in Direzione. Ma che assicurerebbe anche il risultato finale: far fallire il tentativo con M5S. Questa resterebbe l’intenzione. Ettore Rosato ieri sera ha ribadito le pre-condizioni richieste dal Pd ai cinquestelle per valutare l’avvio di un confronto. In sostanza, la richiesta ai grillini è quella di riconoscere l’azione del governo Renzi: dal Jobs Act alla Buona Scuola. Insomma, tutte quelle riforme la cui abolizione è parte del programma M5S.

Renzi da Fazio e le divisioni del Pd

Dice Rosato: «Ci sono due precondizioni» nel confronto con i cinquestelle, «la prima è quella che loro considerino chiuso il dialogo con la Lega e la seconda è che considerino la stagione delle riforme del Pd un elemento positivo per questo Paese». Un atteggiamento, quello del vicepresidente della Camera, meno soft di quello del reggente Martina: «Si tratta di decidere se accettare il confronto o meno per giudicarne gli esiti solo alla fine di un vero lavoro di approfondimento. Personalmente ritengo che sia nostro dovere farlo». Per andare a vedere le carte dei cinquestelle è anche Andrea Orlando che ha proposto un referendum tra gli elettori Pd su un eventuale accordo con M5S. Ribatte il renziano Michele Anzaldi: «Così a decidere se fare inciucio con M5S per governo Di Maio coi voti Pd sarebbero attivisti M5s e iscritti di Rousseau. Futuro Pd in mano a chi ha votato contro Pd. #senzadime». I #senzadime non fanno sconti e se si andasse alla conta in Direzione difficilmente il fronte renziano potrebbe finire in minoranza. I numeri sono solidi. Ma sarebbe una conta che potrebbe portare a conseguenze pesanti nel Pd, a partire dalla reggenza Martina che ne uscirebbe triturata. E a chi chiede il ritorno di Renzi in prima persona, con il ritiro delle dimissioni da segretario, Rosato si fa “portavoce” dell’ex-premier e risponde: «Non è nei programmi di Renzi».

Commenti

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  • Elio Fiore 28 Aprile 2018

    Ah rieccolo il pupillo di berlusconi!!Mo si capisce come mai il re Silvio è sicuro che l’accordo M5stelle -PD non si faccia,in cambio cosa ??Ma certo passaggi trionfanti sulle tv nazionali,tutte

    • Mino 29 Aprile 2018

      Se Salvini non si libera del puttaniere non si va da nessuna parte.