Parla Assad: l’aggressione associata a una campagna di menzogne
All’aggressione contro la Siria ad opera di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si è associata una campagna di menzogne al Consiglio di Sicurezza contro la Siria e la Russia. La denuncia arriva dal presidente siriano Bashar al-Assad, citato dall’agenzia di stampa Sana. “Questo dimostra che la Siria e la Russia stanno combattendo una battaglia non solo contro il terrorismo, ma anche a difesa del diritto internazionale che si basa sul rispetto per la sovranità degli Stati e della volontà dei loro popoli”, ha affermato durante un incontro con una delegazione del partito russo Russia Unita. I membri della delegazione hanno condannato i raid sulla Siria come violazione delle convenzioni internazionali, sottolineando l’appoggio russo a Damasco. Anche l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha lanciato un duro attacco al Consiglio di sicurezza dell’Onu contro gli Stati Uniti, definendo i raid contro obiettivi in Siria un’azione aggressiva di Washington e dei suoi alleati (Regno Unito e Francia). “Gli Usa stanno ulteriormente aggravando una situazione umanitaria già catastrofica”, ha detto Nebenzia, che ha accusato Washington di destabilizzare con la sua “escalation” tutto il Medio Oriente. Secondo il diplomatico russo, Trump e i suoi alleati ignorano la legge internazionale e questa azione “neocoloniale” richiama il comportamento degli “hooligans”. “Questo è teppismo nelle relazioni internazionali, e non teppismo minore, dato che stiamo parlando di grandi potenze nucleari”. “Il Consiglio di sicurezza è stato completamente ignorato e la sua autorità è stata minata”, ha tuonato ancora Nebenzia, annunciando che la sua delegazione sta proponendo una “breve” bozza di risoluzione per chiedere al Consiglio di sicurezza dell’Onu di condannare gli attacchi missilistici.