No grazie, il caffè mi rende “demente”. Spunta uno studio sull’Alzheimer
Parafrasando il film No grazie, il caffè mi rende nervoso con Massimo Troisi, dove l’attore era reso troppo nervoso dalla bevanda napoletana, si potrebbe dire “No grazie, il caffè mi rende “demente”. Uno studio, infatti, accerta che il caffè aggrava i sintomi dell’Alzheimer. Se la caffeina si è dimostrata efficace nel prevenire la demenza, sia nei pazienti colpiti da Alzheimer sia in quelli con un fisiologico processo di invecchiamento, bloccando i recettori dell’adenosina, non accade lo stesso una volta che i sintomi cognitivi dell’Alzheimer si sono manifestati. Secondo uno studio spagnolo, condotto sui topi e pubblicato sulla rivista Frontiers in Pharmacology, la caffeina avrebbe infatti l’effetto opposto, aggravando i sintomi della patologia neurologica. Se i problemi di memoria sono quelli più marcati nell’Alzheimer, questa patologia è altrettanto caratterizzata da sintomi neuropsichiatrici, fortemente presenti nei primi stadi della malattia. Noti come sintomi psicologici e comportamentali delle demenze (Spcd), l’ansia, l’apatia, la depressione, le allucinazioni e la paranoia si manifestano in modo differente da paziente a paziente. I ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università autonoma di Barcellona (Uab), in collaborazione con il Karolinska Institutet svedese, hanno condotto uno studio su due gruppi di topi: roditori anziani sani e modelli animali con Alzheimer.