Milano, senegalese semina il panico: per fermarlo, 7 pattuglie di carabinieri

24 Apr 2018 10:54 - di Gianluca Corrente

Pluripregiudicato, clandestino, violento. E libero di gironzolare. Un senegalese a Milano ha seminato il panico facendo irruzione in un panificio all’alba. Senza motivo ha aggredito tre persone e per bloccarlo sono state necessarie sette pattuglie dei carabinieri.  Come riporta il Giornale, era a torso nudo e in evidente stato di alterazione. Il titolare del panificio gli ha chiesto di uscire e il 38enne ha risposto dando in escandescenze. Ha afferrato una bottiglia dal bancone e l’ha lanciata contro un cliente. Poi ha preso un coccio di bottiglia da un cestino e ha aggredito il proprietario del panificio, provocandogli una profonda ferita alla mano sinistra. Un altro cliente è stato colpito al gomito con una sbarra in ferro trovata nel locale. I tre feriti sono stati soccorsi dal 118. Il commerciante ha una prognosi di sette giorni per ferita lacero contusa, il cliente picchiato con la sbarra di tre giorni per il trauma, mentre l’altro cliente ha rifiutato le cure.

L’aggressore – come riportato dal Giornale – è uscito in strada proprio quando sono giunti i carabinieri, contro i quali l’uomo ha inveito ripetutamente. I militari sono riusciti con difficoltà a far salire il senegalese su una gazzella. Ma poi lui ha cominciato a prendere a calci le portiere per provare a scappare, danneggiando l’abitacolo. È stato necessario chiamare in supporto altre pattuglie e diversi uomini alla fine hanno immobilizzato il senegalese, che continuava a fare resistenza, e lo hanno portato in caserma. È stato arrestato con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato.  «La domanda – attacca Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza – sorge spontanea: perché quest’uomo, già ampiamente conosciuto dalle forze dell’ordine, girava tranquillamente per Milano? Perché non si prendono misure su soggetti così palesemente a rischio per l’ordine pubblico? Chiediamo una prevenzione capillare».

Commenti

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  • Seas 2 Maggio 2018

    O Dio l Italia e diventato razzista abbiamo gia dimenticato come siamo stati trattati i nostri nonni in America e oggi come siamo in Germania

  • Cavallo pazzo 29 Aprile 2018

    Ma che S****** !!..

  • Giuseppe Forconi 25 Aprile 2018

    Povere forze de;;’ordine, bastava un colpo in fronte e via. Altrimenti si potrebbe fare come il film degli anni 60 ” Spartaco ” tutti i suoi seguaci ribelli furo crocefissi lungo la via Appia. Oggi si puo’ fare la stessa cosa ne crocefiggi una diecina e vedrete che tutti gli altri lasciano correndo l’Italia.

  • Luca 25 Aprile 2018

    Sarebbe bastato un taser. Che è in sperimentazione, pensa tu, in questi mesi. Sempre 70 anni dopo gli altri, ci arriviamo, in Italia. Bastava un uomo, con lo strumento giusto e in 5 secondi lo avrebbero impacchettato.

  • Luca 25 Aprile 2018

    Ma perché non sparano questi sfigati di agenti? SPARATE AL BIFOLCO NON PIANGE NESSUNP

  • Pino1° 25 Aprile 2018

    Non si può fare! I giudici ‘buoni’ spedirebbero in carcere gli agenti e li priverebbero dello stipendio par darlo in gran parte ai familiari del delinquente che spunterebbero immediatamente. La polizia arresta il magistrato libera! E’ una storiella che dura da troppo !

  • Gio 24 Aprile 2018

    7 pattuglie (14 uomini) per questa bestia ? Bastava sparargli subito in faccia e lo si buttava in discarica (no alla sepoltura con le mie tasse). Poi però si andava a cercare chi lo ha fatto entrare in Italia…

    • Giorgio Pellizzoni 25 Aprile 2018

      Dici bene… quasi bene. Si va a cercare quel figlio di t**** di giudice che lo ha lasciato libero in precedenza

  • Massimiliano Di Felice 24 Aprile 2018

    Bisogna cominciare ad appenderli ai lampioni, se no non se ne viene a capo.