Malato di cancro dopo 30 anni di talco: fa causa e ottiene un maxi risarcimento

6 Apr 2018 13:59 - di Redazione

Ben 37 milioni di dollari: a tanto ammonta il maxi risarcimento danni che una giuria del del New Jersey ha condannato la Johnson&Johnson a pagare a una coppia che, negli Stati Uniti, ha intentato una causa contro l’azienda. I ricorrenti, uno dei quali malato di tumore, hanno fatto causa alla multinazionale collegando la patologia all’uso prolungato di borotalco prodotto dalla società.

Malato di cancro: collega la malattia al talco

E stavolta, dopo i colossi del fumo, è toccato alla J&J staccare il magniloquente assegno: lui, infatti, riportano le carte processuali, si è ammalato di tumore dopo aver usato la polvere profumata per più di 30 anni. Ebbene, la corte di Middlesex County ha stabilito un risarcimento da 30 milioni di dollari a Stephen Lanzo, e più 7 milioni alla moglie. Lanzo ha sostenuto davanti alla corte di aver usato prodotti della Johnson&Johnson come “Shower to Shower” e “Baby Powder” per decenni, e che proprio l’inalazione della polvere di talco avrebbe causato il suo mesotelioma. Dal canto suo J&J ha sottolineato che i propri prodotti a base di talco non contengono amianto, elemento divenuto un requisito legale indispensabile dagli anni Settanta nel Paese. Detto ciò, la multinazionale ha perso: aprendo a più di uno spiraglio di speranza per tutta una serie di cause simili attualmente all’esame di numerosi tribunali nel Paese; una, in particolare, sarà discussa a maggio nel South Carolina, riferisce la Cnn, anche se l’esito non è sempre scontato. Nel novembre scorso, infatti, una giuria californiana si è pronunciata a favore della J&J proprio in un procedimento correlato all’amianto.

La J&J costretta a staccare il maxi assegno per sentenza

Al momento, però, il processo Lanzo è il primo in New Jersey, Stato che ospita il quartier generale della J&J. L’azienda, però, insieme ad altre società specializzate nella produzione di talco, si trova a fronteggiare negli States migliaia di cause separate che insistono su un legame tra l’uso di talco sui genitali e il tumore alle ovaie. Nella causa intentata da Lanzo, la giuria ha diviso la responsabilità tra J&J (70%) e Imerys Talc (fornitore del minerale, 30%). La coppia Lanzo aveva accusato la compagnia di aver nascosto ai consumatori informazioni sui rischi legati all’amianto nei suoi prodotti a base di talco fin dagli anni Sessanta. J&J ha assicurato di aver condotto test a tappeto per avere la certezza che i suoi prodotti non fossero contaminati. La corte, però, si è pronunciata a favore della coppia e inizierà la seconda fase del processo la prossima settimana, per considerare ulteriori misure. «Siamo delusi da questa decisione», ha detto Carol Goodrich, portavoce di J&J, rinviando ulteriori commenti al termine della vicenda. Una vicenda particolarmente polverosa…

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