Giletti, non deludere gli “indignati”: porta Boeri a “Non è l’Arena”

29 Apr 2018 20:08 - di Redazione

Fossimo in Massimo Giletti, come minimo faremmo recapitare al domicilio del già ministro Carlo Giovanardi una cassa del miglior Barolo (piemontese come il conduttore di Non è l’Arena) in segno di sincera riconoscenza per aver fatto conoscere – attraverso un’intervista rilasciata a Giacomo Amadori de La Verità – i privilegi di cui godrebbe, a dire del politico, il professor Tito Boeri, presidente dell’Inps e icona anti-Casta tra le più ascoltate e riverite. Una rivelazione – ne siamo certi – che Giletti non mancherà di approfondire nel suo talk-show, che proprio sulla lotta senza sconti a vitalizi, rimborsopoli e doppie pensioni vari ha fondato il proprio successo e la propria popolarità. Basterebbe il solo annuncio a far schizzare lo share. Provate solo a immaginare la scena: Giletti che si coccola amorevolmente Boeri per una buona mezz’oretta ricordandone tutte le intemerate contro la Casta dei parlamentari, in carica e non, e poi – zac! – il cambio di tono, che si fa inquisitorio, e la prospettiva che si ribalta con l’accusatore che diventa accusato. A quel punto sotto torchio ci va Boeri, ed è lui a dover spiegare la sua doppia pensione, i contributi che ancora gli versa la Bocconi nonostante l’aspettativa e che probabilmente gravano sulla retta degli studenti. E i 45mila euro annui percepiti nella veste di curatore del Festival dell’economia di Trento, cui si sommano i 120mila (3.300 mensili) che in tre anni l’Inps sborsa – indennità a parte – a titolo di diaria per le sue spese di vitto e alloggio a Roma. Se fosse uno stadio, si alzerebbe l’ola. Ma è uno studio e bisogna accontentarsi della consueta ancorché meritata ovazione. Ancora meglio sarebbe se Giletti decidesse di stanare Boeri spedendogli sotto casa o nei pressi del suo ufficio all’Inps, ben acquattata, una di quelle collaudatissime troupe d’assalto con l’obiettivo di inseguirlo un po’ per strada, tanto per vedere l’effetto che fa. Vuoi mettere? E chi può escludere che, esausto e trafelato, non finisca per sputare il rospo e ammettere che, quanto a privilegi, tra lui e quei fottutissimi onorevoli bersaglio dei suoi strali differenza non c’è? Che gran finale sarebbe. E, soprattutto, quale soddisfazione più grande, per Giletti, realizzare in quel preciso momento che contro la Casta non v’è più altro dio all’infuori di lui.

Commenti

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  • salvatore 30 Aprile 2018

    Giletti!! scusami se grido, ma sei grande. per cui accetta di “non deludere gli indignati”. ma alle denunce, quando i politici faranno seguire i fatti e salvare la faccia?

  • bruno buono 30 Aprile 2018

    Beh! vi sembra una novita’ come dice un proverbio “chi avuto avuto, che h adato ha dato”

  • Maurizio Turoli 30 Aprile 2018

    La lotta di Gilletti (pagato da Cairo, amco degli Agnelli, dei Monti, ecc.) alle doppie pensioni d’ora è una trappolaper tutte le pensionate ed ipensionati vedovo e per utti gli italiani che percepiscono pensioni di recìversibilità.
    L’abolizione dei vitalizi implica il principio dellla negazione dei diritti acquisiti.
    Quindi il passo successivo, in nome della sosteibilità del debito INPS, sarà quello di abolire lepensioni di reversibilità.