“Mamma, papà, ho il cancro”: falso, ma ottiene soldi e li spende in viaggi
Hanna Dickenson, giovane donna australiana, ha progettato e realizzato un piano diabolico, terribile, folle: ai genitori ha rivelato di avere un cancro e di doversi recare in un centro specializzato per un costoso trattamento all’estero che l’avrebbe salvata. Necessario, perché secondo i medici aveva poche settimane di vita. Era tutto falso ma i genitori, modesti agricoltori di Swan Hill nell’entroterra di Melbourne in Australia, dopo le lacrime hanno messo mano a ìl portafoglio e si sono indebitati per pagare il trattamento alla figlia. Che in effetti all’estero c’è andata davvero, ma non per curarsi: per viaggiare, far baldoria, feste, ospitate in alberghi di lusso e ristoranti a cinque stelle. La Dickenson, 24 anni, ha speso i 42mila dollari australiani dai genitori, amici e vicini, in facezie. Ma qualcuno l’ha scoperta e denunciata: la ragazza è stata condannata a tre mesi di carcere da un tribunale di Melbourne, dopo esseri dichiarata colpevole di sette reati di aver ottenuto vantaggi materiali con l’inganno. Oltre a un ordine di correzione che la obbliga a 150 ore di servizio nella comunità e a sottoporsi a trattamento per problemi di salute mentale e abuso di droghe. L’inganno è stato scoperto quando un donatore ha sollevato sospetti con la polizia dopo aver visto fotografie della ragazza (come quella in alto) sul suo profilo Facebook. Nell’emettere la sentenza, il magistrato ha definito l’inganno “spregevole” e si è dilungato in una lunga filippica contro le folli iniziative della ragazza.