Dramma della disperazione a Torino: uccide la moglie malata e si toglie la vita

6 Apr 2018 10:17 - di Martino Della Costa

Poche righe affidate a una lettera d’addio che non possono spiegare un lungo periodo di dolore e angoscia. Poi la decisione, irrevocabile. Definitiva: andarsene insieme, marito e moglie, e staccare così, una volta per tutte, la spina che generava solo sofferenza e preoccupazione. Ancora una volta è la città di Torino a fare da sfondo all’ennesimo dramma della disperazione maturato tra le mura domestiche e arrivato a compiersi dopo una lunga attesa, qualche speranza poi soffocata dalla realtà della malattia, infiniti dilemmi, e tanta, tanta solitudine, capace di alimentare un senso dell’abbandono che, in questo caso come in moltissimi altri, purtroppo, è culminato nel più tragico degli epiloghi: un marito che uccide la moglie malata e poi si toglie la vita.

Torino, anziano uccide la moglie malata e si suicida

In questi casi si usa parlare di “dramma familiare”, ma dietro queste due parole c’è un mondo di dolore e di tormento, di angoscia e di paura. Devono essere stati attimi di profonda disperazione, insomma, quelli vissuti in quell’ultimo, drammatico scorcio di vita quando, in un appartamento alla periferia del capoluogo piemontese, ieri sera un ottantenne ha sparato alla moglie 77enne, malata, e poi si è tolto la vita. E come a voler cancellare ogni traccia di vita, prima di suicidarsi l’anziano ha pensato di uccidere anche il gatto. A dare l’allarme, come sempre accade in questi casi, è stato un familiare che non riusciva a mettersi in contatto con la coppia. Sul posto, allora, è intervenuta la polizia che, una volta varcata la soglia, non ha potuto far altro che constatare i decessi e decretare per le indagini sul caso un ultimo caso di “omicidio-suicidio”. A ulteriore prova di come siano andati i fatti, nell’appartamento è stata trovata una lettera in cui l’uomo ha spiegato le ragioni del gesto che sarebbe da ricondurre a difficoltà dovute anche alla malattia della moglie.

Commenti

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  • Pino1° 7 Aprile 2018

    Stringono forte il cuore le chiusure così, di una vita insieme. Anziani ormai, soli e disperati di mancanza d’amore e sostegno al cuore, alla mente, al corpo, alle asperità del sopravvivere, immersi in solitudine in una grande città. E’ la più toccante dichiarazione di sconfitta di un’uomo che vuole vivere per sua scelta con dignità gli ultimi istanti della sua vita con la sua moglie ed il loro gatto che porta con se in un gesto d’amore per non abbandonarli ad altre mani che non hanno saputo cercare e stringere le loro.