Douma, spari sul team dell’Opac e sugli osservatori russi e siriani
Motivi di sicurezza hanno convinto a rinviare l’inizio della missione d’inchiesta dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) incaricata di verificare se a Douma siano state utilizzate armi chimiche. Lo ha reso noto il direttore generale dell’Opac, Ahmet Uzumcu, nel corso di un incontro presso il quartier generale dell’Opac a L’Aja, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Sputnik. Uzumcu, che non ha precisato quando la missione prenderà il via, ha spiegato che il team di ricognizione delle Nazioni Unite entrato ieri a Douma per verificare le condizioni di sicurezza nella località alle porte di Damasco è stato oggetto di colpi d’arma da fuoco e costretto a ritirarsi. In precedenza l’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, Bashar Jaafari, in un intervento davanti al Consiglio di Sicurezza ha dichiarato che gli esperti dell’Opac stanno aspettando il via libera delle Nazioni Unite per avviare le indagini sul presunto attacco chimico. “Oggi (ieri per chi legge, ndr) una squadra dell’Onu è entrata a Douma per valutare le condizioni di sicurezza sul campo e se questa squadra di sicurezza delle Nazioni Unite decide che la situazione è sicura domani (oggi, ndr) la missione di inchiesta inizierà il suo lavoro a Douma”. Una fonte del ministero degli Esteri siriano ha confermato all’agenzia di stampa ufficiale Sana che “un team di ricognizione” è entrato martedì a “mezzogiorno” a Douma, nella Ghouta orientale, per valutare le condizioni di sicurezza in vista dell’arrivo degli esperti. Esperti russi e siriani erano presenti “per osservare e assistere” il lavoro della la missione dell’Opac per raccogliere elementi sull’impiego di armi chimiche contro i civili in un bombardamento attribuito alle forze siriane, ha reso noto il presidente della Commissione esteri del Consiglio della Federazione russa, Konstantin Kosacev.