All’Onu si discute non del massacro in Siria ma delle sanzioni contro Mosca
Gli Stati Uniti oggi annunceranno nuove sanzioni contro la Russia come parte della risposta all’attacco chimico condotto in Siria del regime di Bashar Assad che ha il sostegno di Mosca. Secondo quanto anticipato da Nikki Haley, ambasciatore degli Stati Uniti all’Onu, le nuove sanzioni “andranno a colpire direttamente tutte che compagnie che fanno affari fornendo equipaggiamenti ad Assad e collegate all’uso delle armi chimiche”. Arriva sempre oggi al Palazzo di Vetro la nuova bozza di risoluzione sulla Siria che verrà presentata al Consiglio di Sicurezza da Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna in cui si chiede la fine irreversibile del programma di armi chimiche del regime siriano. Ci sarà inoltre all’Aia una riunione speciale sulla Siria del consiglio esecutivo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, mentre un team investigativo dell’Opac è al lavoro in Siria per indagare sull’attacco chimico. Intanto i parlamentari francesi discuteranno nel pomeriggio, senza esprimersi con un voto, dei raid sferrati contro la Siria dalla Francia con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Il dibattito “consentirà al governo di esprimersi davanti ai deputati e a tutti i gruppi parlamentari di illustrare le proprie posizioni”, ha affermato. il presidente dell’Assemblée Nationale, François de Rugy. E anche Theresa May oggi interviene alla Camera dei Comuni per rispondere dei raid in Siria.
Israele ammette: abbiamo bombardato gli iraniani
Un alto esponente militare israeliano ha ammesso la responsabilità del suo Paese nell’attacco contro la base T4 in Siria, che ha preceduto il raid Usa-Francia-Gb . “È la prima volta che colpiamo obiettivi iraniani operativi, sia persone che impianti”, ha detto la fonte, citata oggi in un commento di Thomas Friedman sul New York Times, intitolato “La vera prossima guerra in Siria: Iran contro Israele”. Secondo l’alto militare, l’incidente di febbraio, quando Israele ha abbattuto un drone iraniano entrato nel suo territorio dalla Siria e ha poi condotto una rappresaglia aerea, “ha aperto “una nuova fase”. “È stata la prima volta che l’Iran ha fatto qualcosa contro Israele, senza passare attraverso una forza per procura”. I vertici israeliani hanno ripetuto più volte negli ultimi mesi di voler impedire in ogni modo che forze militari iraniane vengano dispiegate permanentemente a ridosso del loro confine settentrionale. Nel raid della notte fra l’8 e il 9 aprile, sono rimasti uccisi sette militari iraniani fra cui il colonnello Mehdi Dehghan, che comandava l’unità di droni della base T4, a est di Homs, nella Siria centrale.