Vaccini: scatta il pugno duro. A Milano 4 bambini rimandati a casa
Sui vaccini è scattata la tolleranza zero da parte delle istituzioni. A Milano, su 33 mila iscritti nelle scuole materne e asili nido del circuito comunale, sono in tutto 4 quelli ai quali oggi non è stato consentito l’accesso nelle strutture, perché non in regola con la documentazione sulle vaccinazioni, che andava presentata entro sabato 10 marzo. I bambini in questione si sono presentati stamattina all’orario di apertura delle scuole e sono stati effettivamente rimandati a casa, senza particolari contestazioni da parte dei genitori, secondo quanto riferisce Palazzo Marino. Nella fascia 0-6 anni la legge sull’obbligo vaccinale prevede infatti la non ammissione in nidi e materne in caso di inadempienza, mentre per i ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo (scuole primarie e secondarie), sono previste multe fino a 500 euro.
Per chi non fa vaccini ai figli multe da 500 euro
Il Comune di Milano considerava nella fascia 0-6 circa 40 casi problematici – bambini per i quali era stata presentata un’autocertificazione, non seguita poi dai certificati necessari per attestare le vaccinazioni – ma, fra questi, solo per una decina la situazione resta ancora da chiarire: oltre ai 4 rimandati a casa (c’è anche una famiglia che ha dichiarato di non aver avuto tempo per recuperare il certificato vaccinale), ci sono 5-6 bambini non in regola con le carte che erano assenti da giorni e anche oggi non sono arrivati a scuola e per loro le verifiche sono considerate ancora in corso. I restanti – circa una trentina – si sono presentati con i certificati delle avvenute vaccinazioni oppure con una data fissata (c’era chi aveva la prenotazione per oggi stesso).
Il Comune di Milano: “Senza vaccini restano a casa”
Il Comune precisa che i posti per questi bambini senza documentazione sui vaccini restano bloccati; se, dunque, si presenteranno nei prossimi giorni o mesi con i certificati, verranno riammessi con effetto immediato. Ci sono poi circa 1.200 bambini le cui famiglie, a inizio anno scolastico, hanno provato con diverse modalità (posta certificata o raccomandata) di aver chiesto un appuntamento per i vaccini o di averlo fissato. A loro il Comune non chiede al momento altro e quindi potranno frequentare fino a fine anno.