Suicida l’ex rettore dell’Università di Parma Loris Borghi: era indagato

14 Mar 2018 20:36 - di Redazione

L’ex rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi, è stato trovato senza vita nel pomeriggio: secondo le prime ricostruzioni si sarebbe ucciso. Borghi si era dimesso a maggio, dopo l’inchiesta “Pasimafi” sul business della terapia del dolore. Era indagato per abuso d’ufficio, e nei giorni scorsi, era stato rinviato a giudizio, sempre per abuso d’ufficio, per la nomina di un dirigente universitario dell’ospedale Maggiore. Borghi sarebbe stato ritrovato sotto un ponte di Baganzola, piccola frazione a nord di Parma. L’inchiesta “Pasimafi” aveva portato a 19 arresti e oltre 80 indagati.

Borghi era accusato di aver favorito la vittoria, nei concorsi interni, di alcuni protetti del professor Guido Fanelli, il luminare che dirigeva il centro della terapia del dolore coinvolto nell’inchiesta. Un altro avviso di garanzia, sempre per abuso d’ufficio, gli era arrivato per la vicenda della nomina di Tiziana Meschi a capo del reparto di Medicina interna e Lungodegenza critica, oltre che alla guida del Dipartimento geriatrico. In questo caso la Procura di Parma aveva chiesto lo scorso mese di ottobre anche la richiesta di rinvio a giudizio. Loris Borghi si era dimesso dal ruolo di rettore dell’Università di Parma con una lettera in cui si era difeso e aveva spiegato di non aver mai rubato niente.

 

 

Commenti

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  • Giovanni 15 Marzo 2018

    Mettere dei preferiti non vuol certo dire rubare che sarebbe meno, in uno stato dove raccomandati ed incapaci gestiscono posti di potere.