Strage a Gaza, sale a 20 il bilancio dei palestinesi morti negli scontri
Salgono a venti i palestinesi morti nella Striscia di Gaza, al confine con Israele, negli scontri avvenuti con l’esercito israeliano nel primo giorno della Grande Marcia del Ritorno voluta da Hamas. La notizia proviene da Riyad Mansour, rappresentante permanente palestinese all‘Onu, secondo cui tra le vittime ci sarebbero anche ragazzi di età inferiore ai 16 anni. «Le azioni dell’esercito israeliano – dice Mansour – sono un enorme massacro della nostra gente».
Gaza: sono 20 i palestinesi morti al confine
È un bilancio ancora provvisorio, purtroppo, quello degli scontri scoppiati lungo la frontiera durante la marcia convocata da Hamas in memoria delle terre palestinesi confiscate. L’esercito israeliano ha aperto il fuoco in più occasioni con colpi di artiglieria, munizioni e proiettili di gomma vicino alla barriera di sicurezza davanti a cui hanno manifestato oltre 17.000 palestinesi. Dalla folla sono stati lanciati sassi e bottiglie molotov verso i militari. Secondo il generale israeliano Eyal Zamir, l’esercito è intervenuto perché ha «identificato alcuni terroristi che cercavano di condurre attacchi, camuffandosi da manifestanti». Il generale avrebbe chiesto ai residenti palestinesi di stare lontano dal confine e ha accusato Hamas di essere responsabile degli scontri.
Abu Mazen: lutto nazionale per i martiri
L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto l’intervento della comunità internazionale. Yusef al Mahmoud, portavoce dell’Anp a Ramallah, ha chiesto «un intervento internazionale immediato e urgente per fermare lo spargimento del sangue del nostro popolo palestinese da parte delle forze di occupazione israeliane». Il presidente palestinese, Abu Mazen, ha proclamato per sabato un «giorno di lutto nazionale per i martiri». L’obiettivo della Marcia palestinese (che doveva essere pacifica) è il diritto al ritorno, cioà la possibilità che i discendenti dei rifugiati privati delle case nel 1948 possano ritornare alle proprietà della loro famiglia nei territori che attualmente appartengono a Israele.
L’Onu: si apra un’indagine sulla ennesima tragedia
Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha chiesto «un’indagine indipendente e trasparente sui violenti scontri avvenuti venerdì a Gaza tra palestinesi e esercito israeliano. «Questa tragedia evidenzia l’urgenza di rivitalizzare il processo di pace per creare le condizioni per un ritorno a negoziazioni significative. L’obiettivo è arrivare ad una soluzione pacifica che permetta a palestinesi e israeliani di vivere fianco a fianco in pace e in sicurezza»
Che dirigenti palestinesi irresponsabili, mandare allo sbaraglio tante persone! E proprio il Venerdì Santo gli ebrei potevano essere meno oltranzisti e spietati, per rispetto dei Cristiani di cui cercano sempre appoggi e aiuti e per non alimentare ancor di più le tensioni internazionali. Poveri ragazzi, ma quando finira?
Israele sa bene chi è questa gente e qual è l’unico modo di trattarla.