Siria, l’Isis non rispetta la tregua e bombarda i civili di Damasco
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato i gruppi ribelli siriani di aver violato il cessate il fuoco nella zona orientale della Ghouta vicino a Damasco. “I militanti trincerati continuano a bombardare Damasco, bloccano le consegne di aiuti e ostacolano l’evacuazione di coloro che desiderano partire”, ha detto Lavrov durante una sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Il diplomatico russo ha quindi ripetuto che Mosca sta sostenendo il legittimo governo siriano nello sforzo di ripristinare la stabilità nel Paese devastato dalla guerra. “Mai nella storia umana la distruzione intenzionale degli Stati ha giovato alla gente comune. Al contrario, ha sempre provocato una catastrofe umanitaria per la popolazione civile, ed è stata anche la causa dell’ondata di immigrazione senza precedenti che ha travolto l’Europa, dell’aumento senza precedenti di episodi di terrorismo, persecuzioni contro cristiani e membri di altre religioni”, ha detto Lavrov. Il ministro ha poi chiesto alla cosidetta coalizione a guida Usa di “consentire l’accesso umanitario alle zone da essa controllate inclusi il campo profughi di Rukban e l’intero territorio attorno ad At Tanf”. “E’ necessario inviare immediatamente una missione dell’Onu e della Croce Rossa internazionale per valutare la situazione a Raqqa, che la coalizione ha bombardato e in seguito completamente abbandonato con campi minati non bonificati e infrastrutture completamente distrutte”, ha detto Lavrov. Mosca osserva il cessate il fuoco decretato dall’Onu in Siria. A ribadirlo – contestando le accuse americane secondo cui la Russia non avrebbe aderito all’intesa – è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Nell’attuare la risoluzione Onu – ha dichiarato Peskov, citato dalla Tass – la Russia sta facendo qualunque cosa per garantire le necessarie pause umanitarie e sbloccare la situazione nella Goutha orientale”. Peskov ha quindi addossato a gruppi estremistici la responsabilità della violazione della tregua: “Tali provocazioni – ha osservato – non danno l’opportunità di risolvere la situazione nel modo più appropriato”.