Sicilia, Il buon governo del centrodestra unico antidoto all’ondata grillina

7 Mar 2018 15:04 - di Alberto Cardillo

All’indomani del voto in Sicilia per le elezioni politiche, le riflessioni su quanto accaduto devono indurre il centrodestra all’autocritica e ad immaginare una seria strategia di rilancio.

Certamente nessuno avrebbe potuto prevedere che quasi un siciliano su due avrebbe affidato il proprio consenso al M5S, ma che il popolo siciliano viva da anni un forte malessere nei confronti di tutta la politica dei partiti tradizionali, questo sì, era ampiamente risaputo.

Probabilmente le elezioni regionali del 5 novembre 2017 hanno indotto l’errata convinzione che il centrodestra in Sicilia potesse tornare a vincere sempre ed a prescindere dai candidati. Non è così.

Intendiamoci, con molta probabilità anche con liste maggiormente legate ai territori e svuotate da “riciclati” esperti in salto della quaglia, il risultato avrebbe comunque premiato i pentastellati, anche se in maniera inferiore. Il punto vero della questione è che d’ora in avanti il centrodestra siciliano per riavvicinarsi ai vecchi fasti del 61 a 0 deve mettere in campo tutti i migliori strumenti di cui dispone: una rinnovata classe dirigente da selezionare tra i tanti giovani -e anche meno giovani- formatisi tra i banchi dei consigli comunali dell’isola e l’efficiente azione del governo regionale. Questo lo sa bene Nello Musumeci che ha così analizzato l’esito del voto: “Il voto delle elezioni nazionali -dichiara Musumeci- deve spingerci ad alcune riflessioni e non basta, anche se fa piacere, evidenziare che il centrodestra sia la coalizione più votata in Italia, perché il risultato nelle regioni del Sud è il segnale di un malessere profondo che investe le popolazioni più toccate dalla crisi. In Sicilia, -continua il Governatore- la nostra proposta politica, alle elezioni regionali, ha trovato il consenso maggioritario dei cittadini proprio in ragione della necessità di rispondere al loro disagio con azioni di governo precise, respingendo velleità e facili demagogie. Come abbiamo chiesto il rispetto di quel voto, così abbiamo profondo rispetto per quello di ieri, e sappiamo bene che per i prossimi cinque anni saremo chiamati a promuovere nell’Isola tutte le azioni possibili per fare crescere l’economia, ridurre la povertà, diminuire le differenze. Questa -conclude Musumeci- è la sfida del nostro governo, ma è anche la sfida cui è chiamato senza alibi tutto il Parlamento siciliano, per condividere e portare a compimento la tanto attesa stagione delle riforme.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • mario pertone 11 Marzo 2018


    Una fra le possibilità per la Lega di contenere il consenso del Movimento 5S nel meridione potrebbe essere la costituzione di un ‘Sindacato leghista’ con sedi territoriali di Patronato sociale diffuse sul territorio (soldi e addetti qualificati permettendo …).

  • Francesco Desalvo 8 Marzo 2018

    Signor Giulio, veda che nella giunta Musumeci è riuscito dopo due giorni a silurare dall’assessorato Energia (che comprende la gestione rifiuti) un riciclato praticamente imposto dall’alleato UDC, ed ora l’ha sostituirlo con un vero tecnico con le contropalle nella gestione rifiuti.
    Per scendere in Sicilia da Padova ha abbandonato la gestione di una ditta di riciclaggio PET “da bottle a bottle” dichiarata orgogliosamente “senza alcun aiuto dallo Stato”.
    Vedrà che nel tempo di costruire gli inceneritori, Palermo sarà ripulita senza necessità di altre puzzolenti discariche a Bellolampo o altrove. A meno che i grillini che ora sono potenti non riescano a far cadere la giunta per non far costruire gli inceneritori, rinunciando anche ad un ricupero di energia elettrica che importano dal continente.
    Esempio il sindaco di Parma Pizzarotti buttato fuori dai grillini perché aveva farro partire l’inceneritore. Però Parma non ha ha più necessità di discariche e non ha sacchetti per strada come a Roma grillina.
    Veda che la giunta Musumeci non è poi così male come dice Lei.

    Che poi in questa elezione i siciliani abbiano scelto il reddito di cittadinanza (assistenzialismo) invece della flat tax, condizione per rendere competitive industrie locali, non farle scappare in Polonia e creare veri posti di lavoro, questo fa parte della mentalità locale. Fra un po’ di anni non avranno più né posti di lavoro né assistenza per mancanza di soldi se i grillini andranno al governo nazionale.

  • giulio 8 Marzo 2018

    le cause del tracollo potrebbero esser 3: la giunta Musumeci non ha convinto; i nominati sono nominati malissimo; tra flat tax e reddito di cittadinanza voi cosa scegliereste? Dimezzare le tasse a chi guadagna molto o moltissimo, o dare un minimo di supporto a chi vive praticamente nell’indigenza?

  • Angela 8 Marzo 2018

    Hanno vinto i 5 stelle per la promessa dei soldi che purtroppo per loro non arriveranno mai e così anche tutto il meridione mi spiace per loro .

  • angelo 7 Marzo 2018

    alle regionali in Sicilia il centro destra VINCE grazie ai candidati del territorio.alle politiche perdiamo perché tutti nominati