Si allarga l’invasione di dischetti di plastica nei mari. Mistero sull’origine (video)

19 Mar 2018 14:09 - di Redazione

Arrivano da Piombino e da Paestum le segnalazioni dell’ultima ora dei dischetti di plastica che stanno invadendo la costa tirrenica, tra la Campania e la Toscana. E mentre fonte e causa della loro presenza restano ancora incerte, ad emergere ora con queste ultime segnalazioni “è che la mappa della distribuzione geografica dei dischetti si sta allargando arrivando tra Livorno e Piombino e nel salernitano. Finora aveva interessato basso Lazio e nord della Campania”, spiega Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente che sta seguendo la situazione grazie anche alle segnalazioni che arrivano dai gruppi locali e dai circoli del versante tirrenico. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare qualche risultato definitivo sulla composizione dei dischetti che potrebbe svelarne l’origine, ma la grande quantità dei dischetti finora rinvenuti (si tratta di migliaia di unità) sarebbe compatibile con l’ipotesi della perdita da un depuratore, evento che aprirebbe una serie di allarmanti questioni, dalla manutenzione ai controlli degli impianti. Nel frattempo “stiamo pattugliando le spiagge sul versante tirrenico
per capire la distribuzione del fenomeno grazie anche a centinaia di cittadini che ci stanno dando una mano”, aggiunge Carpentieri che lancia un appello invitando tutti i cittadini a segnalare ritrovamenti, piccoli e grandi che siano, sulla pagina Facebook e sul sito del progetto Clean Sea Life ( http://cleansealife.it/).

Il Codacons ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Napoli, Salerno, Latina, Roma, Civitavecchia e Grosseto chiedendo di “aprire indagini urgenti sul territorio alla luce del reato di disastro ambientale” in merito alla vicenda dei dischetti di plastica sulle coste tirreniche. «È necessario accertare le responsabilità che si celano dietro alla vicenda, avviando le dovute indagini per i reati ambientali previsti dal nostro ordinamento – spiega il presidente Carlo Rienzi – In particolare chiediamo alle Procure di procedere al momento contro ignoti per la fattispecie di disastro ambientale, in relazione agli enormi danni subiti dalla flora, dalla fauna e dal paesaggio delle coste invase dai dischetti di plastica. Una volta individuati i responsabili, verso costoro dovrà essere disposta la misura dell’arresto in carcere considerata la gravità della situazione su numerose spiagge e le conseguenze per il territorio». L’associazione fa sapere che “offre assistenza legale agli operatori turistici e alle strutture ricettive delle zone interessate dalla presenza dei dischetti per tutti i danni economici subiti, e ai cittadini residenti nelle aree coinvolte, ai fini delle dovute richieste risarcitorie che saranno avviate non appena individuati i responsabili dell’inquinamento di mari e spiagge‚.

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