Privacy, parte negli Usa una “classe action” contro il gigante Facebook
Class action negli Usa contro Facebook accusato per le “comunicazioni false e ingannevoli” relative alla gestione dei dati personali degli utenti, come riferisce Fox News. La causa è stata intentata davanti alla corte federale di San Francisco da azionisti che lamentano perdite dopo la bufera legata a Cambridge Analytica, la società collegata alla campagna presidenziale di Donald Trump che avrebbe ottenuto informazioni su 50 milioni di utenti del social network. Gli azionisti coinvolti nella class action sarebbero alcuni soggetti che hanno acquistato azioni di Facebook dal 3 febbraio, quando la società ha diffuso il report annuale, e il 19 marzo, due giorni prima dell’esplosione del caso Cambridge Analytica. Intanto la Commissione federale del Commercio Usa – l’organismo che si occupa di proteggere i diritti dei consumatori e della concorrenza – ha aperto una nuova inchiesta su Facebook, la società al centro dello scandalo aperto con le indagini del Guardian/Observer sull’uso dei dati personali dei suoi utenti da parte della società Cambridge Analityca. L’inchiesta della commissione federale mira a verificare se la società di Mark Zuckerberg ha rispettato il suo impegno a chiedere ai suoi utenti una autorizzazione al trattamenti dei loro dati personali e alla loro condivisione con altre società, ha scritto il Wall Street Journal. In caso contrario, la società rischia una multa da 40mila dollari per ogni violazione confermata (sarebbero 50 milioni gli utenti di Fb a cui sono stati sottratti i dati).
…e te pareva che nn avevano favorito Trump… certo che le diarree sinistroidicomunistoidi…hanno invaso pure gli US!!!…
questo è un escamotag di soros, per chiudere come ha detto entro il 2020, facebook, non puo’ permettere la circolazione di notizie in tempo reale nel mondo, il loro controllo sulle masse si affievolirebbe, le prove quando vogliono e gli servono le creano, cosi’ avranno dalla loro anche il popolo demente.