Macron rilancia le privatizzazioni: e si comincerà con gli aeroporti
Il Governo francese si appresta a rilanciare le privatizzazioni. E la prima mossa dovrebbe riguardare la quota del 50,6% detenuta dallo Stato francese nel gruppo Adp, la società che controlla gli aeroporti di Parigi. È quanto rivela Le Monde che conferma anche delle indiscrezioni del canale all news Bfm Business. L’ondata di privatizzazione, che è condizionata all’approvazione di una legge, potrebbe iniziare a fine 2018. Sabato è prevista una riunione a Matignon durante la quale il premier Edouard Philippe dovrebbe perfezionare la legge Pacte (Piano di azione per la crescita e la trasformazione delle aziende) che è necessaria per permettere allo Stato di scendere sotto la soglia del 50% in Adp e che potrebbe essere esaminata dal Parlamento quest’autunno. Attualmente, infatti, la legge impedisce allo Stato francese di scendere sotto questa soglia. Secondo quanto riferisce Bfm Business lo Stato francese vorrebbe cedere la gestione degli scali parigini a termine per una durata compresa tra 70 e 90 anni con un diritto di veto sulla parte fondiaria. Interessati ci sarebbero il gruppo italiano Atlantia, lo spagnolo Ferrovial o i francesi Ardian e Predica. In pole position ci sarebbe il gruppo francese Vinci che detiene già una quota dell’8% del capitale sociale di Adp. Oltre ad Adp nel mirino del premier francese, Edouard Philippe, ci potrebbe essere anche la quota del 72% nella Française des jeux (Fdj), la società che gestisce i giochi in Francia. Il ministro dell’azione pubblica, Gerard Darmanin, ai microfoni di Sud Radio, ha confermato oggi che il tema era sul tavolo: “Riflettiamo all’apertura del capitale di Fdj mantenendo nello stesso tempo il monopolio”, ha spiegato. Il via libera alla legge Pacte, inoltre, potrebbe permettere allo Stato francese di scendere anche sotto la soglia del 33,3% dei diritti di voto nel gruppo energetico Engie. La quota del 15% in Renault, invece, non dovrebbe essere interessata da questa ondata di privatizzazioni.
certo così le multinazionali potranno comprarsi la francia come del resto l’italia e tutti i paesi vittime del liberismo sfrenato gradito alla ue, che è la segreteria in europa della plutocrazia internazionale, per salvare le patrie bisogna invece tornare alle nazionalizzazioni come fece qualcuno con eni ed iri