Da Lupi a Quagliariello gli 8 eletti di Nci meditano il ritorno in Forza Italia

10 Mar 2018 18:32 - di Redazione

Dopo il deludente risultato del 4 marzo solo in otto della cosiddetta quarta gamba del centrodestra sono riusciti a spuntarla nel maggioritario. Si tratta di 4 deputati (gli ex ministri alfaniani di Ap, Maurizio Lupi ed Enrico Costa; Alessandro Colucci, figlio del senatore forzista Francesco; Renzo Tondo) e di 4 senatori (Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’ e tre big dell’Udc, Antonio De Poli, Paola Binetti e Antonio Saccone). Tutti sono stati eletti nell’uninominale, visto che Nci-Udc non è riuscita a sfondare il 3% e non ha incassato nessuno collegio proporzionale. Sopravvissuti per lo più allo tsunami grillino, ora i neoparlamentari centristi (che facevano parte del pacchetto dei 34 collegi uninominali assegnati a Nci-Udc) dovranno scegliere con chi iniziare la 18esima legislatura: meglio restare parcheggiati nel gruppo Misto in attesa dell’evolversi di una situazione politica molto ingarbugliata o schierarsi con uno degli alleati della coalizione con cui si sono candidati? Secondo gli ultimi boatos raccolti in Transatlantico, a Montecitorio, la maggior parte di loro dovrebbe approdare in Forza Italia. In questo caso, per alcuni, come Quagliariello, Costa e Lupi, sarebbe un ‘ritorno’ in azzurro. Quagliariello è stato eletto nel maggioritario al Senato in Abruzzo, collegio l’Aquila-Teramo, con oltre 115mila voti, dove ha avuto la meglio sulla candidata grillina Emanuela Papola.

Commenti

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  • alberto 12 Marzo 2018

    Io sono contento per Enzo Tondo, un grande Presidente del Friuli Venezia Giulia.

  • Brigante nero 12 Marzo 2018

    Nella speriamo seria riforma elettorale lo sbarramento deve essere almeno al 5 % con premio alle coalizioni e proporzionale pura

  • Angela 11 Marzo 2018

    LUPI ECC ,QUESTI CAMBI DI CASACCA CONTINUI NON FANNO ALTRO DI FAR CAPIRE AI CITTADINI CHE ALCUNI POLITICI FANNO VERAMENTE SCHIFO CIN CITARE ALCU QUAGLIARELLO,LUPI ECC

  • sergio 11 Marzo 2018

    Parassiti, fuori dai c*******. Andate a lavorare.

  • grazia calore 11 Marzo 2018

    in ITALIA se non si prende SUL SERIO LA POLITICA è colpa dei POLITICI TUTTI COMPRESA CORTE COSTITUZIONALE, infatti se non mettono mano a:
    1) VINCOLO DI MANDATO ( nel senso che, se qualcosa non ti piace più TE NE VAI A CASA salvo poi ripresentarti la prossima legislatura)
    2) SBARRAMENTO SERIO TIPO 20% ( che darebbe origine al massimo a 5 partiti, che poi nella realtà si fermerebbero al massimo a 3 la qual cosa renderebbe semplice fare un governo che GOVERNI)
    3) ELIMINAZIONE DEL GRUPPO MISTO E DI TUTTI QUEI “RANDAGI” CHE senza voti SONO IN ballo tanto per mantenere vivo il MERCATO DELLE VACCHE CHE DEVE FINIRE.
    4) CHI HA TRADITO COME I SUDDETTI NON DEVE MAI RITORNARE IN POLITICA. CHI TRADISCE, TRADISCE NON SOLO IL PARTITO MA TUTTO IL PAESE.

  • Marco Giacinto 11 Marzo 2018

    Forza Italia è destinata all’estinzione, assieme al suo capo. E’ stata la presenza di B nella coalizione che ha trattenuto molti dal votare Meloni e Salvini. B non è stato un aiuto ma un deterrente, una presenza scomoda. Io stesso ho dato un voto a Salvini ed uno alla Meloni, pur condividendo le idee di entrambi, col timore che esse venissero poi “annacquate” dal “moderatore”, un uomo che è sempre stato ricattabile e quindi duttile nelle mani dei burattinai di Bruxelles. ç’unica volta che, anziché pensare a se stesso e alle sue aziende, tentò di fare, assieme a Tremonti (il miglior ministro del Tesoro che abbiamo mai avuto, e infatti azzurro ma filoleghista) gli interessi dell’Italia, lo fecero cadere. Alla larga da un personaggio così ricattabile.

  • pincottin de' pincottini 11 Marzo 2018

    ottima notizia

  • Carlo 11 Marzo 2018

    In questa legislatura moglio turarsi il naso che rivendicare coerenze ( gli inciuci o voti di scambio sono stati all’ordine del giorno ” vedi 5 stelle nel sud “). Quindi ben venuti e tiriamo avanti per il bene dell’Italia e degli Italiani, altrimenti si ritorna a votare e così da poveri saremo ancora più poveri in quanto gli italiani ( molti al sud ) non sanno votare.