Latina, la donna sopravvissuta non sa della strage. Da Minniti nessun “mea culpa”
È ancora ricoverata in prognosi riservata al San Camillo di Roma, in condizioni stazionarie ma gravi, Antonietta Gargiulo, la donna di 39 anni ferita a colpi di pistola ieri mattina a Cisterna di Latina dal marito carabiniere Luigi Capasso che, prima di suicidarsi, ha ucciso le figlie di 7 e 13 anni. Nella notte la donna è stata trasferita nel reparto Cr1 di terapia intensiva e nelle prossime ore, a quanto si apprende, sarà sottoposta ad un intervento maxillo facciale per la ricostruzione della mandibola. La donna ancora non sa nulla della morte delle sue due figlie, continua ad essere sedata e da ieri non è mai tornata cosciente.
Neanche due denunce per maltrattamenti erano bastati a fermare la mano del carabiniere, che recentemente aveva superato anche dei test psicoattitudinali che ne avevano sancito l’idoneità allo svolgimento del servizio nell’Arma. Un aspetto inquietante sul quale, però, il Viminale non fornisce dettagli particolari: «La strage di Latina è assolutamente inaccettabile per le mie responsabilità. Potrei cavarmela dicendo che formalmente non c’è stata denuncia e quindi non si è messo in moto il meccanismo ma a volte ci sono troppe sottovalutazioni e non si comprende la minaccia in campo», ha detto oggi il ministro dell’Interno Marco Minniti alla trasmissione L’aria che tira su La7. «Dobbiamo – ha spiegato Minniti – prendere un impegno: nessuno di noi deve sottovalutare quando discutiamo di tragedie consumate, con anche solo in un angolo del cervello l’idea che si poteva evitare». Dobbiamo? Se l’assunzione di responsabilità è dire, genericamente, che s’è stata sottovalutazione delle denunce e dello stato psichico del carabiniere, senza fare saltare qualche testa, allora non c’è responsabilità, neanche oggettiva. Chi ha sottovalutato? Perché? Chi ha fatto i test al carabiniere? Chi ha sorvolato sulle denunce della moglie? Chi non ha creduto, tra i suoi colleghi, alle frottole di Capasso quando si appostava sotto casa?
Zia Minni non sorprende mai, lo sai prima quello che farà; nulla mai in tempo ! Arriva sempre dopo, d’altro canto è famoso per essere soprannominato la tartaruga !
Non sempre la colpa e’ dei politici, qui c’e’ anche mancanza di coraggio civile.
Qualcuno sicuramente avrebbe potuto aiutare questa povera madre, senza
pretendere sempre tutto e solo dallo Stato.