Gelataia si rifiuta di servire Salvini, scoppia un putiferio su Fb

22 Mar 2018 15:45 - di Alberto Consoli

La protesta del cono gelato. Ancora una polemica social poco edificante,  protagonista Matteo Salvini, suo malgrado. Il leader della Lega era andato a comprare un gelato in una gelateria in piazzale Siena a Milano. Una delle commesse si è rifiutata di servirgli un cono gelato, al grido di “non servo razzisti”. Quello che è accaduto poco è un’opera buffa, con la madre della commessa – o almeno si è presentata come tale – che su Facebook, ha accusato Salvini di aver telefonato alla gelateria per far licenziare la ragazza. “Signor Matteo Salvini – si legge nel post di Cristina Villani, ora cancellato – sono la mamma della ragazza che serviva al banco di Piazzale Siena a Milano in cui lei si è recato nel pomeriggio del 20 marzo. Desidero informarla che a seguito che lei ha fatto alla titolare del negozio in quanto non soddisfatto del servizio da parte di mia figlia, mia figlia ha perso il lavoro».

Il giallo del post rimosso

Sul post dellla Villani e su quello di Salvini si sono moltiplicate accuse, biasimi, solidarietà, a seconda della versione accettata. La verità è una:  Salvini non si è mai sognato di telefonare ad alcuno, anche se in rete molti avevano accarezzato la possibilità di strumentalizzare la vicenda.  Visto il putiferio che si stava sollevando, la gelateria Baci Sottozero è stata costretta a rispondere sulla sua pagina Facebook, raccontando come sono andate le cose. “Non capisco questo accanimento – si legge nel post – i fatti sono i seguenti: la ragazza (in prova) si è rifiutata di servire un cliente (Salvini in questo caso) per ideologie politiche, dunque è stata ripresa dalla direzione come giusto che sia credo. Il suo comportamento ci é stato riferito dai colleghi in turno con lei. Durante la discussione si è tolta la divisa e se n’è andata abbandonando il posto di lavoro a metà turno esclamando cose che poco hanno a che vedere con il nostro lavoro”. Smentita, dunque la telefonata di Salvini: “Nessuna chiamata di Salvini ma scherziamo!”, si legge su Facebook. la telefonata era stata smentita anche dal diretto interessato, ovviamente. Non solo. Invenzione nell’invenzione: secondo quanto scritto sul post da Baci Sottozero “non c’è stato nessun licenziamento. Da noi può essere servito chiunque con qualunque ideologia politica o culturale e quando la cosa cosa è stata fatta notare alla signorina, lei se n’è andata lasciando i suoi colleghi e il posto di lavoro”. Adesso la titolare della gelateria spiega che querelerà la signora Villani.

Il commento di Salvini

Tra i commenti al post della gelateria arriva anche quella del diretto interessato: “Cosa non si inventano alcune persone pur di fare polemica…Vado in questa gelateria da anni perché il gelato è ottimo, e continuerò ad andarci. Per chi votano proprietari o lavoratori non mi interessa, a me interessa che il gelato sia buono. Figurarsi poi se telefono a qualcuno per lamentarmi, mai fatto».

Commenti

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  • Marcello 22 Marzo 2018

    Speriamo che la signora della telefonata abbia avuto solo quella figlia eroica antirazzista dei coni gelati, anche se la madre di simile gentaglia è sempre incinta.

  • Pino1° 22 Marzo 2018

    A nessuno più di lei posso iniziare dicendo: Egregio, sig Salvini con lei sbattono nel muro di calcestruzzo le mezze tacche e le nullità che abbondano a livello pavimento stradale. Un’esercizio commerciale vive di vendita e come dicevano i nostri padri ‘pecunia non olet’ e la poveretta sconvolta da centri sociali che si è spogliata ed ha abbandonato il posto di lavoro evidentemente non ha nessun bisogno di lavorare oltre a consistenti problemi di comprensione e conoscenze di normative (l’avrà fatto l’esame alla camera di commercio?). Se i datori di lavoro che l’hanno in prova la instradassero ad altra attività farebbero solamente il LORO interesse. Io lo farei all’istante essendocene tutte le condizioni tecniche giuridiche.

  • 22 Marzo 2018

    Ma guarda, nel mondo dei comunisti gli imbecilli spuntano come funghi!