Don Pandolfi, il parroco anti-migranti: «Basta hotel e cellulari gratis: possono lavorare…»

23 Mar 2018 13:30 - di Redazione

«Non tutti i mendicanti sono poveri. E la maggior parte di loro, vista l’età, potrebbe tranquillamente lavorare». Sul sito ufficiale della chiesa di Grandate, comune della provincia comasca, il parroco don Roberto Pandolfi, si schiera al fianco del primo cittadino di Como Mario Landriscina, nel mirino della sinistra per il suo provvedimento anti-accattonaggio. Il parroco, sgomberando il campo dal consueto buonismo di una parte della Chiesa, che a zingari e immigrati perdona tutto, racconta episodi personali per spiegare la propria posizione che si potrebbe definire “di destra”: «Sono a Como per parecchie commissioni – scrive nel bollettino parrocchiale – Posteggio la macchina al parcheggio del mercato coperto in via Sirtori. La macchinetta per il tagliando è presidiata da una giovane zingara che comincia a enumerare i figli e le loro problematiche di salute che richiedono il tuo immediato intervento economico. Arrivo davanti all’entrata del mercato e mi trovo davanti tre baldi giovani africani, che ti chiedono l’obolo e nelle pause tra un cliente e l’altro telefonano con telefoni fantastici. Uno di loro veniva quasi tutti i giorni a san Giuliano e dopo aver partecipato alla messa si metteva alla porta della chiesa con il cappellino in mano. Abita a Saronno e ogni giorno prende il treno per venire a Como a lavorare. Per curiosità, guardo anche l’altro ingresso del mercato, in via Mentana, e sto per qualche minuto a osservare i tre giovani africani che sorvegliano le entrate. Questi sono più pedanti e insistenti, rispetto a quelli di via Sirtori, e puntano in particolare le donne anziane».

La conclusione è chiara: «Certe situazioni sono difficili da gestire e qualcuno dovrà pur pensare a qualche soluzione che non sia quella del servizio di ristorazione e di alloggio, come se una città fosse un albergo che offre pensione completa gratis. E forse sarà anche il caso di pensare se non siano inopportuni, a lungo andare, tanti interventi di supplenza assistenzialista che non cambiano nulla della situazione di disagio».

Commenti

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  • Mauro 26 Marzo 2018

    Da sempre dico che li dobbiamo aiutare a casa loro e non portarci i loro problemi in Italia, anche perchè non riusciamo a risolvere i nostri figurarsi gli altri.

  • Leone Grellede 25 Marzo 2018

    C’è Chiesa e chiesa. Questa è la Chiesa, Santa, Romana e Apostolica. L’altra è massoneria in salsa vaticana

  • carla 24 Marzo 2018

    Sono d’accordo con Don Pandolfi, invece di bighellonare e mettersi davanti ai supermercati e bar col cappellino in mano, dovrebbero dedicarsi a lavori utili…chi glielo dovrebbe dire?

  • Walter Stringaro 24 Marzo 2018

    Don Pandolfi . . . santo subito !

  • Antonio 24 Marzo 2018

    Noi Italiani dobbiamo fare grande squadra, ed inviali nei loro paesi,quelli che sono per le strade a delinquere, e liberare quel 45% che sono nelle patrie galere, facendo scontare la pena nei loro
    paesi, in questo modo non abbiamo più bisogno di costruire carceri e assumere personale carcerario. Questo risparmio di risorse bisogna concederle ai nostri cari pensionati, che vivono con 480 € mensili. almeno dare una possibilità di vita dignitosa a chi a contribuito a costruire il paese in
    cui viviamo.

  • Angela 24 Marzo 2018

    Completamente d’accordo con Don Roberto Pandolfi…finalmente un parroco non sottomesso per quando riguarda i migranti,’ ai dettami del Vaticano.

  • Leonello Soavi 24 Marzo 2018

    Sono perfettamente d’accordo con Don Pandolfi; il problema coinvolge chi più chi meno tutte le città d’Italia. Sono stato recentemente a Roma; è una vergogna che la nostra splendida capitale sia diventata un accampamento di zingari, extracomunitari di ogni razza e colore che con protervia e arroganza occupano tutti gli angoli della Città elemosinando aiuti in nome di una solidarietà piagnona

  • amerigo 24 Marzo 2018

    Finalmente un sacerdote con gli attributi, una voce fuori dal coro!

  • Erminia Fusi Benini 24 Marzo 2018

    di buonismo sono vissuti finora. Adesso è necessario farli lavorare (per il decoro delle città, dei parchi e delle strade). Otto ore come tutti, con vitto, alloggio, e alcuni spiccioli. Pensiamo a quanti pensionati sarebbero felici di ottenere tutto ciò.

  • Silvia Toresi 24 Marzo 2018

    Don Pandolfi ha pienamente ragione. Noi italiani siamo continuamente assaliti da gente che chiede l’elemosina senza, magari, averne bisogno, come se gli italiani navigassero nell’oro!!!!!!!

  • Lorenza ceccaroni 24 Marzo 2018

    Fuori TUTTI, ovunque vengano.

  • Lorenza ceccaroni 24 Marzo 2018

    Fuori TUTTI

  • Maurizio Turoli 24 Marzo 2018

    Condivido ed approvo laposizione della Parrocchia comasca.
    Purtroppo Commissione Trilaterale ci guadana e molti cardinali sono intrallazza con l Ong che fanno servizio taxi nel mediterraneo.
    Noi siamo l teraa di sostituzione etnica.
    Non m,i meraviglierei di una censura del parroco da parte della Curia comsca.
    Ormai il papa si contorna di lacchè mediocri che reggono diocesi

  • giorgio 24 Marzo 2018

    Lavori utili alla comunità in cambio del vitto e alloggio. Il telefonino se lo comprino con i loro soldi. Se non piace tornino a casa loro

  • Alessandra Botta 23 Marzo 2018

    Condivido pienamente. Basta mantenere questi fannulloni e gli italiani muoiono di fame. Mandarli a lavorare, pulire le strade abbellire i giardini ecco. Se no rimandarli da dove vengono

  • gio 23 Marzo 2018

    Solo il pampero ancora non lo capisce.