Dieci dottoresse della guardia medica violentate da un molestatore seriale

23 Mar 2018 12:46 - di Fortunata Cerri

Beccato il molestatore seriale ai danni di dottoresse della guardia medica. È stato individuato e arrestato dai carabinieri di Monopoli un uomo di 49 anni, di Modugno, nel barese, ritenuto il presunto autore di molestie seriali ai danni di dottoresse in servizio nella provincia di Bari. Nei suoi confronti è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo pugliese, Rossana De Cristofaro. Le accuse sono di violenza sessuale continuata aggravata e false dichiarazioni sulla propria identità personale. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Marcello Barbanente, hanno preso il via da una denuncia presentata ai carabinieri di Monopoli da una dottoressa in servizio a Castellana Grotte, la quale, nel mese di novembre scorso, in orario notturno, ricevette la visita di un paziente che accusava dolori addominali. Quest’ultimo, rimasto solo con la professionista, si denudò completamente e la costrinse a toccargli le parti intime, fuggendo solo quando la donna riuscì a chiamare il 112. Grazie a ricerche, servizi di osservazione e pedinamenti svolti presso le sedi degli ambulatori sparsi nella provincia barese, i carabinieri hanno accertato, fin da subito, che l’episodio capitato alla dottoressa di Castellana Grotte non era un caso isolato, ma che si trattava di un molestatore seriale. I medici donna in servizio alla guardia medica erano il suo obiettivo costante. Nel corso delle indagini si è scoperto, infatti, che il molestatore, da almeno 8 anni, agiva con un “modus operandi” consolidato e studiato per sorprendere le vittime.

Molestatore seriale si presentava a fine turno

Infatti nelle ore notturne, dopo aver contattato telefonicamente i servizi di guardia medica, per accertarsi che di notte vi fossero medici di sesso femminile, si presentava negli ambulatori in orari di chiusura. Approfittava del fatto che non vi erano altri pazienti in attesa: la scusa era quella di accusare dolori addominali, per cui il medico non poteva rifiutarsi di visitarlo. Quindi si denudava e cercava il contatto fisico. La violenza si arrestava solo se si presentavano altri pazienti. In una circostanza, poi, era stato provvidenziale il sopraggiungere del marito della vittima che, non vedendola rincasare, si era recato in ambulatorio.  Fra le guardie mediche si era creata un’autentica psicosi, tanto che le dottoresse avevano deciso di creare un gruppo whatsapp dove scambiarsi informazioni sul molestatore e dove condividere le proprie storie. In tutti questi anni, l’uomo è riuscito a nascondere la propria identità, soprattutto perché si presentava sempre sotto falso nome ed era riuscito a “riconoscere” le proprie vittime.

Ricostruite le abitudini del molestatore

Infatti, se dalla voce si accorgeva che si trattava di una dottoressa già molestata, automaticamente riagganciava e digitava il numero di un’altra sede. I carabinieri sono giunti all’identificazione dell’uomo, risalendo ad un numero telefonico che corrispondeva ad un apparecchio pubblico installato in un distributore di benzina dove, è stato poi accertato, il molestatore lavorava. Così è stato possibile identificare il presunto responsabile delle violenze sessuali in un uomo di 49 anni, incensurato e sposato. Nel corso delle indagini sono state ricostruite le abitudini del molestatore seriale. Nel contempo, nei confronti delle vittime,  sono stati predisposti servizi a tutela della loro incolumità.  L’esecuzione del provvedimento cautelare ha permesso di mettere fine a quello che era divenuto un autentico incubo per le dottoresse in servizio di guardia medica. A partire dal 2011, ben 17 sono stati gli episodi di violenza accertati, ai danni di dieci dottoresse, in servizio negli ambulatori di Castellana Grotte, Noicattaro, Bitritto, Casamassima, Triggiano, Conversano, Putignano e Acquaviva delle Fonti. Gli accertamenti investigativi proseguono al fine di verificare l’esistenza di ulteriori episodi non denunciati.

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