Alessandria, legano la prof disabile alla sedia e la prendono a calci. La pena? Da ridere…

28 Mar 2018 15:20 - di Martino Della Costa

La notizia arriva dalle colonne digitali de La Stampa di Torino, e rimbalza immediatamente su siti e social: a dimostrazione che non siamo e non saremo mai assuefatti ai misfatti che si consumano con scadenza drammaticamente quotidiana nelle aule scolastiche. L’ultima sconcertante vicenda, agita da un gruppetto di sconsiderati, vili almeno quanto arroganti nel loro infierire contro una donna fragile, dalla corporatura minuta e, soprattutto, afflitta da difficoltà motorie, arriva proprio da Torino. da una scuola di Torino di cui, per rispetto della vittima dell’aggressione che ha scelto di non sporgere denuncia, non è stato menzionato e riportato il nome.

Alessandria, legano la prof alla sedia e fanno il video

Tutto comincia e si svolge nell’assoluta indifferenza per quella professoressa, con difficoltà motorie, di cui evidentemente, agli occhi de non contano il ruolo esercitato in classe, le problematiche di salute, l’obbligo a un rispetto per la donna, per l’insegnante, che in quel momento incarnava l’autorità e la regola. E così, sordi a qualunque richiamo all’ordine,  a qualunque richiesta di clemenza, gli studenti hanno pensato bene di proseguire nella loro opera di scherno? delegittimazione? Brutale bravata? Fatto sta che la prof è stata legata alla sedia della cattedra e presa di mira a suon di calci da quegli alunni di un non meglio identificato istituto superiore di Alessandria, dove, ormai più di un mese fa, parte della classe che non ha partecipato attivamente all’aggressione, ha comunque assistito inerme all’agguato di un gruppetto, registrato in diretta dai soliti, solerti filmakers di turno, e poi divulgato online via Instagram, dove il video ha girato sugli smartphone di parecchi ragazzini, per il sollazzo indecente di altri violenti e vili come i registi del folle gesto.

Una punizione tutt’altro che esemplare…

Fino a quando – finalmente – uno degli studenti, maggiorenni, ha messo fine all’accaduto chiamando preside e bidello. La punizione per i ragazzini, riferisce il quotidiano torinese, è stata di un mese di sospensione con l’obbligo di frequenza, e in aggiunta la pulizia dei cestini delle altre aule durante l’intervallo. «Una punizione per nulla esemplare, e un messaggio sbagliato agli studenti che rispettano la scuola e gli insegnanti», come riporta la Stampa, hanno opportunamente tuonato altri docenti che avrebbero voluto «pene» più severe, punizioni in grado, se non di far capire ai responsabili la gravità del gesto da loro compiuto, almeno di indurli a non ripetersi in atti vigliacchi e violenti come quello di cui si sono resi protagonisti.

Nella foto un analogo episodio di bullismo del 2015, con dei ragazzi che, in classe durante l’orario di lezione, prendono a calci l’insegnante.

Commenti

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  • Emilio B 31 Marzo 2018

    Squallido esempio del lassismo che apre le porte alla microcriminalità, anticamera delle delinquenza. Da una parte la famiglia delega alla scuola l’educazione ch lei stessa non è in grado di trasmettere e la scuola ormai ridotta a luogo di lavoro per una categoria, se ne lava le mani avendo abdicato al compito educativo. La prospettiva di creare dei disoccupati non da neppure l’arma di imporre lo studio come mezzo per l’affermazione e la crescita sociale.

  • roberto 29 Marzo 2018

    questo è il risultato del ’68

  • yuri 29 Marzo 2018

    perchè non interviene la procura?

  • Pino1° 29 Marzo 2018

    Tutto pienamente coerente. Se non fosse stato un maggiorenne che rendendosi conto che a lui poteva derivarne qualche guaio vero, ha chiamato i soccorsi. Preside? Bidello? Con la confusione che hanno combinato e per lungo tempo c’è da chiedersi che scuola è, avendo vissuto: Un sequestro di persona, violenza privata, violenza ad un pubblico ufficiale (come è un’insegnante in cattedra), violenza privata in luogo pubblico aggravata dalla inabilità dell’insegnante. Presumo trattasi di scuola privata con avanzi raccattati alla bell’emmeglio a partire proprio dal preside, ci sono gli estremi per intervento d’autorità della magistratura, ma.. dubito stante il preside e la pena comminata (che dice fategli quello che vi pare)
    Però, si aprono interrogativi enormi sull’aspetto dell’autorevolezza e dell’autorità. Della capacità del corpo insegnante a svolgere la sua missione, del consiglio docenti a lasciare traccia netta sulla gestione delle classi e tutto sommato su cosa mai potrà essere appreso in una scuola così. Potete chiuderla !

  • lamberto lari 29 Marzo 2018

    Personalmente credo che dovrebbero essere trasferiti in un correzionale, obbligo di frequenza in loco delle lezioni, visite con le famiglie programmate e contingentate, nessun mezzo informatico per comunicazioni con l’esterno e se a fine hanno scolastico vengono bocciati, ulteriore permanenza di un anno nel correzionale alle stesse condizioni. O imparano regole e studiano o resteranno li sino a che avranno la barba. Se escono un anno di osservazione con obbligo di firma (così la mente resterà incollata al prezzo che hanno pagato per la loro st…..ine). dimenticavo…..nel tempo libero che dovrà essere poco, dovranno essere impegnati in lavori di bassa manovalanza all’interno del correzionale. Studio, rispetto delle regole e lavoro sono rieducativi…almeno si spera! Un simbolico abbraccio all’insegnante di solidarietà…a insegnato qualcosa anche a me.

  • Annamaria Bordin 28 Marzo 2018

    riformatorio e con la maggiore eta galera e pagamento di tutti i danni patiti dalla insegnante

  • 28 Marzo 2018

    Laura nessune scuse per la violenza contro la maestra, dimostra che la disciplina non esiste nelle loro case!!

  • 28 Marzo 2018

    Dovevano andare in galera, anche minorile ma, in galera. E poi perdere un anno di scuola e, prima di rientrare, lavorare per pagare i danni morali alla prof. Senza che i padri possano pagare la multa !

  • Gianluca Sala 28 Marzo 2018

    UNA VERGOGNA! legare e prender a calci un’insegnante nonché disabile. Sospensione? Devono andar ai domiciliari ed esser espulsi immediatamente. Ma stiamo scherzando??? Sequestro di persona e lesioni? Pulire i cestini? Ma per carità!!!!!

  • Laura Prosperini 28 Marzo 2018

    purtroppo sono il frutto di una combinazione di trasgressione tipicamente giovanile (e questo c’è sempre stato in ogni tempo e luogo) e la visione odierna dove l’uomo globalizzato non risponde ad alcuna regola se non a quella del mercato/soldi/prezzo, il problema del turboliberismo (anarchia tranne mercato) è la confusione culturale che ci confonde tutti, specialmente i più giovani, specialmente i meno autonomi mentalmente parlando. E’ necessario un nuovo riferimento Culturale intriso di Giustizia, Verità e Bellezza (tutte combinazioni di regole in perfetta sintonia ed armonia) contro il nulla/tuttouguale che avanza nel mondo senza riferimenti.

    • CIRO 29 Marzo 2018

      Gentilissima Laura, io abito in Germania. Qui i giovani tutti sono educati e rispettosi. Non distruggono arredi urbani, sono impegnati sempre in studio e lavoro.
      La Germania è molto piu liberale dell’Italia.