“Acqua di casa mia”: dai medici decalogo per qualità e buon utilizzo
Un decalogo per rendere più sicura la qualità dell’acqua e, soprattutto, per non sprecarla. A stilarlo, la Società italiana di medicina ambientale che ha onorato così la Giornata mondiale dell’acqua. E giustamente, visto che ogni italiano consuma 245 litri di acqua al giorno, attingendola dal proprio rubinetto di casa. Il decalogo è stato redatto da Luigi Falciola e da Paola Fermo, entrambi docenti dell’università degli Studi di Milano.
Il decalogo redatto dalla Società di medicina ambientale
Questi nel dettaglio i 10 punti: il primo è tutto nei nostri sensi, che sono i primi strumenti diagnostici di qualità. L’acqua va guardata, annusata e gustata. Infatti, colorazioni, intorbidimenti, presenza di corrosione, incrostazioni o macchie sugli oggetti dopo asciugatura, cattivo odore o sapore, sono altrrettanti indizi di una qualità dell’acqua non ottimale. Segue poi la verifica da parte di laboratori specializzati della qualità dell’acqua che utilizzi. Il servizio idrico integrato, che fornisce l’acqua del rubinetto ne garantisce la sua qualità e potabilità fino all’ingresso su strada. C’è tuttavia il problema del cosiddetto “ultimo miglio” (tubature dei condomini e delle abitazioni, pompe, autoclavi, rubinetteria). Il terzo punto raccomanda di utilizzare tecnologie certificate per la purificazione dell’acqua, prodotte da aziende serie e certificate, richiedendo controlli periodici della qualità di tali sistemi e monitorando (soprattutto a livello condominiale) che vengano utilizzate secondo le istruzioni e le prescrizioni del produttore. Al quarto posto, invece, il decalogo consiglia di utilizzare i sistemi di purificazione casalinga (caraffe filtranti, filtri, osmosi inversa, addolcitori, lampade Uv) solo dopo aver letto attentamente le istruzioni, che vanno seguite con estrema cautela, stando attenti a cambiare i filtri in generale ogni volta che viene raccomandato.
Dieci consigli a beneficio di salute e portafoglio
Il quinto è dedicato a chi utilizza acqua in bottiglia. In questo caso il decalogo raccomanda le bottiglie in vetro. A quelli che usano la plastica di conservarle in luoghi freschi ed asciutti (mai sotto il sole), controllandone la data di scadenza e consumandone il contenuto, una volta aperta la bottiglia, nel più breve tempo possibile. Il sesto “comandamento” è destinato agli spreconi: è necessario ridurre gli sprechi di acqua scegliendo la doccia al posto del bagno e accorciando il tempo di permanenza sotto l’acqua. Usa rubinetterie dotate di rompigetto ed elettrodomestici ad alta efficienza, utilizzandoli solo a massimo carico. Evitare il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti, ci si fa la barba. Ancora agli sperperatori di acqua, il punto 7 del decalogo raccomanda di non scaricare il wc in continuazione e di prediligere sciacquoni dotati di doppio pulsante di erogazione. Bisogna anche controllare se perde perché, come suggerisce il punto successivo, un aumento imprevisto della bolletta dell’acqua può segnalare una perdita. In questo caso, basta dare un’occhiata al contatore ad impianti spenti o, in casi meno semplici, far controllare l’efficienza dell’impianto idrico. Ai “pollici verdi” il decalogo raccomanda di non innaffiare le piante sul balcone durante le ore più calde. Meglio utilizzare sistemi di irrigazione a goccia raccogliendo acqua piovana in barili e poi irrigare prato e piante. Infine, il decimo punto consiglia di non gettare rifiuti (oli esausti da cucina) negli scarichi dei lavandini o nel wc.