Si intensifica la repressione anticurda in Turchia: decine di arresti

14 Feb 2018 16:49 - di Redazione

Sono almeno 1.485 i ”terroristi neutralizzati”, tra militanti delle Unità di protezione del popolo curdo (Ypg) e jihadisti del sedicente Stato Islamico (Isis), durante l’operazione militare Ramoscello d’ulivo lanciata dalle Forze Armate turche ad Afrin, regione della Siria nordoccidentale. Lo ha dichiarato lo Stato Maggiore turco. Con il termine “neutralizzati” i militari turchi indicano i terroristi uccisi, catturati o che si sono arresi. L’obiettivo dichiarato dell’offensiva militare è quello di eliminare la minaccia posta dall’Isis e dai militanti delle Unità di protezione del popolo curdo al confine con la Turchia. L’offensiva è stata lanciata il 20 gennaio. Sono intanto 40 le persone arrestate in Turchia nell’ambito di raid condotti dalle forze di sicurezza di Ankara contro i militanti curdi del Pkk. Lo rende noto una fonte della polizia turca citata dall’agenzia di stampa Anadolu. In particolare, nella provincia meridionale di Mersin 16 dipendenti del municipio di Akdeniz sono stati arrestati per propaganda a favore del Pkk. Con la stessa accusa sono state arrestate sette persone nel distretto di Tarsus. Altri 24 sospetti sono stati arrestati nella provincia sudorientale di Gaziantep, ha scritto il governatore provinciale in un comunicato. L’accusa nei loro confronti è di aver condotto propaganda terroristica sui social media, insultando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e incitando a manifestare. Inoltre si è appreso che a Martin Erdmann, ambasciatore di Berlino ad Ankara, è stato negato l’ingresso nell’aula del tribunale della capitale turca dove si stava svolgendo il processo al leader del partito filo curdo Hdp, Selahattin Demirtas. Lo denuncia l’ambasciata tedesca in Turchia su Twitter. La missione diplomatica ha confermato alla Dpa che a Erdmann è stato impedito di assistere al processo, in corso nel distretto di Sincan ad Ankara. Il 7 dicembre è iniziato ad Ankara il processo a Demirtas, accusato di terrorismo. Demirtas, 44 anni, non ha un avvocato in quanto intende portare avanti da solo la sua difesa di fronte alle varie accuse mosse nei suoi confronti, tra cui quella di sedizione, di aver fondato un’organizzazione terroristica e di legami con il Pkk. Rischia fino a 142 anni di carcere. Demirtas è stato arrestato lo scorso novembre insieme ad altri nove deputati del partito Hdp e alla co-leader Figen Yuksekdag.

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