Scontri di Torino, sindacato di polizia: «Si proceda per il reato di strage»
«Auspichiamo che i gravi fatti verificatisi a Torino, durante il corteo antifascista contro “casa pound”, siano adeguatamente e severamente perseguiti dalla competente A.G. ipotizzando il reato di strage previsto dall’art. 422 del c.p»: così dichiara la Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato. «I responsabili di quelle azioni terroristiche che, in nome di un demenziale, quanto criminale concetto di antifascismo, hanno lanciato su uomini e donne delle forze dell’ordine, bombe carta imbottite di pezzi di coccio e chiodi, veri e propri ordigni da guerra, con il chiaro intento di uccidere chi si pone a tutela, della legalità, della sicurezza e dell’ordine democratico, devono essere considerati pericolosissimi criminali e, come tali esemplarmente sanzionati – afferma il segretario nazionale, Stefano Spagnoli -. Si è trattato di un vero e proprio atto terroristico, a meno che qualcuno non pensi che ci sono attentati di serie A e attentati dal valore insignificante. Noi però ci rifiutiamo categoricamente – conclude Spagnoli – di credere che qualche mente “finissima” possa pensare che le bombe tirate contro i poliziotti, tutto sommato, possano essere considerate “terapeutiche”, oltre che funzionali per affermare proprie posizioni politiche evocando, pretestuosamente, minacce del passato che, per fortuna, non potranno mai più tornare».
Credo che sarebbe pure il momento di fare luce su questo argomento invece di proteggerli e far finta di niente!
Occorre ormai utilizzare strumenti tecnologici idonei all’acquisizione immediata delle traiettorie di lancio delle granate a mano costruite ed usate da questi terroristi, (esistono, basta comprarle stando sempre con l’elicottero in volo stazionario) l’identificazione delle persone possibilmente automatico e modi molto più convincenti di quelli usati attualmente. E vanno rivisitati i rapporti di fatto dell’A.G. e delle sentenze e timidezze troppo vicine al ruolo di fiancheggiatori esterni. Questa si sta caratterizzando ogni giorno che passa come una ricostituzione delle brigate rosse ed occorre prendere atto che a suo tempo il paese ed una sinistra infinitamente più forte di quella attuale riuscirono ad arginare velocemente la situazione. Che succederebbe se un qualunque cittadino affacciato alla finestra vedesse assassinare una poliziotta od un carabiniere e prendesse il suo automatico e ne ammazzasse un tot? Sono climi da guerra civile, non li voglio vivere.
Finché questa canaglia farà gioco a partiti politici privi di qualunque valida proposta, e quindi necessitati ad evocare pericoli inesistenti, per potercisi schierare contro e giustificare così la propria esistenza, gli “antifascisti da strada” seguiteranno a godere della massima impunità.