Sanremo, spot allo Ius Soli? Tra i favoriti un rapper italo-congolese integrato

6 Feb 2018 14:24 - di Robert Perdicchi

I quotisti puntano sulle nuove generazioni, gli scommettitori scelgono la vecchia guardia. Netta la contrapposizione a poche ore dall’inizio dell’edizione 2018 del Festival di Sanremo, riferisce Agipro, sul tabellone Microgame il duo Ermal Meta-Fabrizio Moro viaggia spedito verso la vittoria e il brano “Non mi avete fatto niente”, ispirato dall’attentato di Manchester, è dato come favorito a 2,70. L’ipotesi di vittoria del duo ha raccolto un buon numero di consensi, il 15% circa, ma nulla in confronto a Ron, che porterà in gara “Almeno pensami”, inedito di Lucio Dalla: un’accoppiata che ha convinto ben il 36% degli scommettitori. Terza piazza nelle preferenze degli scommettitori per Elio e le Storie Tese: la storica band milanese, dopo aver annunciato il ritiro, cerca il canto del cigno: il 14% ha dato loro fiducia, la quota sulla vittoria è fissata a 10. Condividono lo ‘share’ degli scommettitori Ornella Vanoni (a 18), Giovanni Caccamo (a 12 e gli irriverenti Lo Stato Sociale (pure a 18): ognuno di loro ha attirato l’8% delle giocate.

Scommesse aperte anche tra le Nuove Proposte dove, a dispetto del nome, è il cantautore romano Ultimo, con “Il ballo delle incertezze”, a mettere d’accordo tutti: è il grande favorito a 1,95 e ha conquistato una schiacciante maggioranza al banco scommesse, il 65% per la precisione. A sfidarsi per il ruolo di antagonista, il rapper italo-congolese Mudimbi (in gara con “Il Mago” a 4) nato e cresciuto a San Benedetto del Tronto da madre italiana e papà congolese, ha già pubblicato il suo primo album intitolato Michel che sta ottenendo un discreto riscontro nella scena trap italiana ed è decisamente abile coi social network e con tutti gli strumenti del web, in particolare Youtube. I suoi testi spesso sono provocatori, utilizza parolacce, parla di sesso, si ispira a Caparezza e a Celentano e ovviamente, a ogni occasione, lo tirano in ballo per provare a fargli dire qualcosa sullo Ius Soli, la legge sulla cittadinanza per gli stranieri da acquisire alla nascita, anche se lui fa finta di essere “disinformato”, non abbocca ai tentativi di tirarlo per la giacca. Ma forse, alla vigilia delle elezioni, nel festival del “politically correct” che da sempre è di ispirazione sinistrorsa, la presenza dell’italo-congolese integrato non è per caso…

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