Ricerca, tumori resistenti alle terapie o inoperabili: ora si possono combattere
I tumori sono sempre delle grandi incognite che la medicina affronta e che la ricerca sfida tanto che, per fortuna, grazie a tecniche innovative oggi cominciano ad avere meno segreti persino le patologie tumorali resistenti alle radiazioni tradizionali oppure inoperabili perché difficili da raggiungere o circondati da organi o tessuti delicati: ora combatterli si può, e grazie alla precisione dei protoni.
Come combattere i tumori con i protoni: il progetto “Proton4Life”
Si tratta dell’innovativo progetto “Proton4Life”, un grande polo di protonterapia contro i tumori che unisce il Policlinico Gemelli di Roma, l’Istituto nazionale Regina Elena e l’Enea. Il progetto è stato presentato oggi a Roma alla Regione Lazio, che ha reso possibile l’intesa pubblico-privato. Il centro, che coinvolgerà in tempi diversi entrambi gli ospedali capitolini, è destinato a diventare punto di riferimento per il Centro Sud Italia e i Paesi del Mediterraneo per la protonterapia. L’obiettivo – si sottolinea – è mettere insieme la qualità assistenziale, l’innovazione tecnologica, la ricerca clinica e l‘appropriatezza delle prestazioni. Il progetto Proton4Life prevede l’affiancamento di nuovi macchinari all’apparecchiatura clinica già esistente, che richiederà la realizzazione di 4 bunker (sale di trattamento) in quattro anni, l’installazione di macchinari di ultima generazione per i trattamenti tumorali con protoni, 60 milioni di investimento privato e 54 milioni di fondi pubblici, per la cura e il trattamento di un potenziale di circa 2.300 pazienti per anno a regime e il coinvolgimento di personale specializzato pari ad almeno 120 unità. Per primi verranno realizzati i bunker all’interno del Gemelli che accoglierà l’apparecchiatura del progetto Top Implart.