Ong e molestie, “Save the Children” rivela: da noi licenziate 16 persone
In relazione a quanto pubblicato da alcuni media e riguardante presunte molestie sessuali che avrebbero coinvolto membri dello staff di Save the Children, l’Organizzazione precisa “di aver essa stessa segnalato ai media, lo scorso novembre, le 31 accuse di molestie sessuale che alcuni membri dello staff avevano mosso nei confronti di altri membri, e sulle quali erano state svolte accurate indagini nel 2016 e 2017. Tali indagini avevano portato a 16 licenziamenti e 10 rinvii alle autorità di polizia e civili. Save the Children precisa inoltre che nessuna delle accuse riguardava i bambini”. L’organizzazione internazionale, che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, “ritiene tali episodi di estrema gravità e li affronta in modo serio. Possiede infatti un rigido codice di condotta che impone a tutto il proprio personale di agire con rispetto, integrità e professionalità nei confronti dei bambini, i colleghi e le comunità con cui lavora e di segnalare i casi sospetti”. Le molestie sessuali continuano ad essere un problema significativo in ogni ambito della vita e in ogni Paese del mondo. Save the Children “ribadisce con forza la propria tolleranza zero nei confronti di episodi di abusi o molestie di qualsiasi tipo ed esamina ogni caso in modo indipendente, intraprendendo azioni tempestive contro chiunque abbia violato la propria policy. Inoltre, l’Organizzazione sta incrementando i propri sforzi per garantire che tutto il personale sappia che esistono modi sicuri per segnalare gli incidenti, che garantiscono la tempestività e il necessario livello di riservatezza della segnalazione, e sull’identificazione in ogni luogo, contesto o settore di attività, di precise figure di riferimento, opportunamente preparate e note a tutti, che hanno il compito di raccogliere le segnalazioni e l’obbligo di darvi seguito in linea con la Policy stessa e la legislazione nazionale”.