Nuovo trapianto di faccia: l’uomo dai tre volti ci riprova ma rischia il rigetto
Un secondo trapianto di faccia su un paziente che, dopo un primo intervento, aveva subito pesanti effetti di rigetto è stato effettuato al l’Hôpital Européen Georges Pompidou di Parigi. Ad annunciarlo L’Agence de la biomédecine e l’Assistance publique-Hôpitaux de Paris, che non hanno reso pubblica la notizia prima di diversi giorni (l’operazione è avvenuta il 15 e 16 gennaio scorsi), per avere maggiori informazioni più a lungo termine sul follow-up e sullo stato di salute del paziente. Il nuovo innesto vascolarizzato del viso è stato eseguito da un team diretto da Laurent Lantieri.
Del gruppo fa parte anche il chirurgo italiano Francesco Wirz. Jérôme Hamon (nella foto) era stato operato la prima volta nel 2010: soffriva della neurofibromatosi di tipo 1 o malattia di von Recklinghausen, una sindrome caratterizzata dalla predisposizione allo sviluppo di tumori benigni. La gravità del rigetto dopo il primo intervento ha richiesto una resezione completa del viso del paziente il 30 novembre 2017. L’uomo è stato poi tenuto in terapia intensiva e il nuovo, complesso intervento è iniziato lunedì 15 gennaio nel primo pomeriggio, per concludersi martedì 16 gennaio al mattino presto. Oltre un mese è trascorso, dunque, senza che il paziente avesse un viso. Questo trapianto – rilevano le autorità sanitarie – dimostra per la prima volta che gli innesti vascolarizzati compositi (viso e mano), in caso di rigetto cronico, sono possibili. Tuttavia, questo intervento è soggetto a gravi restrizioni immunologiche e solo il follow-up a diverse settimane confermerà la vitalità dell’innesto.