Mantova revoca la cittadinanza onoraria al Duce? La solita Boldrini esulta
Laura Boldrini ha proprio deciso di impadronirsi del copyright dell’antifascismo. O di quel che ne rimane. L’ultima esibizione della presidente della Camera è un tweet di giubilo diretto al Consiglio comunale di Mantova: «Grazie alla città di Mantova che ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini». Davvero triste e improvvida, sia detto per inciso, l’iniziativa della maggioranza di centrosinistra al Comune di Mantova. Pd e compagni hanno revocato la cittadinanza onoraria Benito Mussolini (datata 21 maggio 1924) a 73 anni dalla fine della guerra. Una roba davvero da ridere. Se nemmeno al tempo della Prima repubblica (quando l’antifascismo era duro e pervasivo) nessuno ha mai sentito il bisogno, a Mantova, di revocare quella vecchia onorificenza al Duce, perché mai una simile iniziativa dovrebbe aver senso nel 2018, quando l’antifascismo sta per essere consegnato alla storia? Una ragione c’è ed è assai triste: i “compagni” di Mantova non sanno più che inventarsi per legittimare il loro consenso politico. E il vessillo dell’antifascismo può forse servire a scaldare ancora qualche vecchio cuore rimasto agli anni Sessanta e Settanta. Una pena al dunque, ma ancora più penosa è l’esultanza (meramente propagandistica) della terza carica dello Stato.
Fategli un TSO e rinchiudetela è fuori di cervello.
Anche Certaldo lo ha fatto. Mah! Sono proprio alla frutta!
Le cosidette “alte” cariche dello Stato. Di alto c’è solo il loro stipendio.