La piaga delle baby gang nomadi a Roma: a 11 anni a lezione di borseggio

12 Feb 2018 17:11 - di Redazione

Quattro ladri arrestati e l’ennesima baby gang di nomadi minorenni non imputabili. È il bilancio di una operazione dei carabinieri di Roma, che in 48 ore hanno arrestato quattro persone, tutte con l’accusa di furto aggravato, e bloccato tre ragazzini nomadi tra i 11 e i 12 anni di età, sorpresi anche loro a rubare.

Turisti in balia dei ladri

Le prime a entrare in azione sono state due ragazze di 17 e 27 anni provenienti dal campo nomadi di Castel Romano: i carabinieri della stazione Roma Nomentana le hanno sorprese sulla banchina di una fermata della metropolitana linea ”B”, dove stavano per impossessarsi del portafogli di una turista giapponese in attesa del mezzo. Le ladre, che hanno precedenti specifici, sono state bloccate e portate la prima in un centro di prima accoglienza e la seconda in caserma, in attesa del rito direttissimo. Poco dopo, in largo Agnesi, i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Roma San Pietro hanno fatto scattare le manette ai polsi di un algerino di 27 anni, che era riuscito ad appropriarsi della borsa di una turista inglese. Il 27enne è stato portato in caserma, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Una baby gang in rosa tra i 14 e gli 11 anni

Infine la baby gang in rosa, che è stata scoperta ”al lavoro” dai carabinieri della Stazione Roma via Vittorio Veneto sulla banchina della fermata della metropolitana Spagna. Il gruppo era capeggiato da una 14enne proveniente dall’insediamento di via della Chimica, ad Aprilia, che stava facendo ”lezione” a un gruppetto di tre ragazzine, due di 11 anni e una di 13 anni, anche loro con innumerevoli segnalazioni a carico, tutte provenienti dal campo nomadi di Castel Romano. Il loro tentativo di furto è stato mandato all’aria dall’intervento dei carabinieri che le hanno scoperte e bloccate. La 14enne è stata portata in un centro di prima accoglienza, mentre le tre giovanissime borseggiatrici sono state accompagnate in una struttura di accoglienza individuata dalla sala operativa sociale del Comune di Roma.

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