Israele, torna l’Intifada dei coltelli? Palestinese ucciso dopo aggressione
Un palestinese è stato ucciso alle prime ore di ieri dopo aver ferito a coltellate una guardia di sicurezza all’ingresso dell’insediamento ebraico di Karmei Tzur, a nord di Hebron. Lo ha riferito l’esercito israeliano. Il palestinese è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un collega dell’aggredito, che ha riportato ferite lievi. Il nuovo attacco in Cisgiordania, giunge che lunedì un israeliano di 29 anni è stato ucciso a coltellate davanti all’insediamento di Ariel. L’aggressore, un arabo israeliano, è riuscito a dileguarsi. Ieri è stato ucciso un palestinese accusato dell’assassinio di un rabbino a gennaio. Altri due palestinesi erano morti in precedenza durante la caccia ai responsabili della morte del religioso. Gli attacchi s’inseriscono nella ripresa della tensione dopo che il presidente americano Donald Trump ha proclamato Gerusalemme capitale d’Israele ai primi di dicembre. Sono inoltre 29 i giovani palestinesi rimati feriti in scontri con le forze israeliane a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo ha dichiarato la Mezzaluna Rossa palestinese, spiegando che gli scontri sono seguiti a un raid dell’esercito israeliano a Halhoul, e in particolare a casa della famiglia di Hamza Zamaara, ucciso alle prime ore di ieri dopo aver ferito a coltellate una guardia di sicurezza all’ingresso dell’insediamento ebraico di Karmei Tzur, a nord di Hebron. L’agenzia di stampa Wafa spiega che le forze nazionali e islamiche di Halhoul hanno rivolto un appello per uno sciopero generale e la proclamazione del lutto cittadino.
(Foto: Mosaic Magazine)