Il sindaco di Potenza mette al bando i mendicanti. Caritas, sinistra e M5s protestano

2 Feb 2018 19:52 - di Redazione

È entrata in vigore l’ordinanza firmata dal sindaco di Potenza Dario De Luca di Fratelli d’Italia, che ha disposto per sei mesi il divieto di fare accattonaggio e di chiedere elemosina, un provvedimento scaturito da varie segnalazioni di cittadini che lamentano richieste moleste e minacciose, davanti ai cimiteri comunali e per strada, davanti a negozi e chiese.

Dario De Luca (Fratelli d'Italia)

Dario De Luca (Fratelli d’Italia)

De Luca, primo sindaco di centrodestra di Potenza

In base all’ordinanza è vietato anche l’accattonaggio non molesto se ciò impedisce la normale fruizione dei luoghi pubblici aperti al pubblico o la circolazione stradale. Una scelta contestata da un gruppo di associazioni del terzo settore, fra cui la Caritas, Libera, Optì Pobà (l’associazione che ha fondato una squadra di calcio interamente composta da migranti) e l‘Osservatorio Migranti della Basilicata. «Il Comune di Potenza – affermano – si aggiunge ai 735 comuni italiani che al 31 dicembre 2017 avevano adottato il Daspo Urbano. In piena campagna elettorale non si fa fatica a comprendere che la sicurezza e l’ordine pubblico siano le parole chiave per inseguire consensi».

“I poveri migranti di Potenza vanno aiutati”

Per le associazioni non c’è stata «una riflessione sulla vivibilità della città e sulle forme di esclusione sociale», pertanto l’ordinanza è «un avanzamento strategico nella guerra ai poveri e agli ultimi, chiunque finisca nei gradini più bassi della società. Povertà, disagio sociale e criminalità – aggiungono le associazioni – si mescolano in un unico calderone in nome del decoro urbano». Viene chiesto un confronto con l’amministrazione comunale, nella convinzione che«’il vero decoro non si ottenga allontanando chi vive un disagio ma combattendo il disagio».

Sinistra e M5s di Potenza contro l’ordinanza

Sulla questione intervengono Mario Basilio, coordinatore provinciale Sinistra Italiana Potenza, e Savino Giannizzari, portavoce del Movimento 5 Stelle al Comune. Basilio parla di “un atto violento” e definisce l’ordinanza “plastica materializzazione di un rigurgito nostalgico del Sindaco De Luca ma anche la manifestazione acclarata della barbarie che si va affermando in ogni angolo del paese”.  Contrario anche il grillino lucano. Per Giannizzari, l’ordinanza sembra voler calmare solo il malessere diffuso in città, eludendo per l’ennesima volta il problema. Giannizzari chiama in causa tutti i protagonisti della cosiddetta “accoglienza” prima di  intervenire con provvedimenti avulsi dal contesto che funzionano da detrattori di malumore più che da risolutori di problematiche.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Socratico 3 Febbraio 2018

    Ogni amministrazione comunale deve pensare innanzitutto al bene delle propria comunità, a cominciare dagli ultimi, meritevoli nativi. Le super-ibride iniziative dei finti buoni politicamente – pro’ di chi? – corretti , servono a diffondere disagi, malumori, divisioni e odi reciproci sempre crescenti, fonti di disservizi sociali per tutti. E perché? Solo per sacrificare sull’altare della più ipocrita generosa apertura alla babele “multiculturale”, che in soldoni risolve soltanto i problemi economici della chiesa cattolica in capo (Caritas, Comunità Sante, proprie numerosissime ONG) e fritture miste con Coop tante, benedette, sostenute e corrette da Soros, Gates e facebook. Bravo De Luca!.

  • giulio 3 Febbraio 2018

    BRAVO SINDACO