Il Papa risponde all’invito degli esuli istriani: forse visiterà la foiba di Basovizza
Papa Francesco era stato invitato a visitare la foiba di Basovizza. A scrivere e firmare la lettera, lo scorso 2 novembre, era stato Antonio Ballarin, presidente della Federazione che raccoglie le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. «Caro Papa Francesco (…) Le scrivo questa lettera per invitarla alla Foiba di Basovizza, presso Trieste, e poter pregare insieme per tutte quelle persone che sono state uccise ingiustamente dopo la Seconda Guerra mondiale». Ballarin aveva sottolineato al Papa che «un atto di pietà cristiana, come una preghiera per tanta gente morta innocentemente (…) è atteso da decenni». Come riporta il Giornale, il 10 gennaio, monsignor Paolo Borgia, su carta intestata della Segreteria di Stato, ha risposto: «Sua Santità ha apprezzato il significativo gesto, ringrazia cordialmente e (…) di cuore imparte a Lei e a quanti si sono uniti nel premuroso pensiero la Benedizione Apostolica». E poi nel concludere ha detto: «Quanto comunicato è stato fatto oggetto di dovuta considerazione».
Foiba di Basovizza, le parole del vescovo di Trieste
Oggi durante la messa alla foiba di Basovizza l’arcivescovo monsignor Giampaolo Crepaldi di Trieste è ritornato sull’argomento. «Un’importante Associazione legata alla coltivazione della memoria di questi luoghi – ha detto – con gesto ispirato e con filiale e fiduciosa confidenza alcuni mesi fa ha scritto a Papa Francesco, invitandolo a visitare la foiba di Basovizza. Il Santo Padre, tramite la Segreteria di Stato, ha risposto con attenzione premurosa e affettuosa. Ne sono moralmente certo, Papa Francesco custodisce nel suo cuore il dramma che qui si è consumando, assicurando a tutti, soprattutto ai familiari delle vittime, la sua preghiera e la sua benedizione».