Giorno del Ricordo, il convegno di Rivolta Ideale e della Fondazione An
Sono passati 14 anni da quando, il 30 marzo 2004, le vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani dal nostro confine orientale sono entrati ufficialmente nella memoria del Paese. In quella data, infatti, fu approvata la legge 92 che istituiva, per il 10 febbraio di ogni anno, “Il Giorno del ricordo”, dedicato a quella tragedia dimenticata e misconosciuta. Si tratta di un risultato che si deve alla destra italiana e all’ostinazione dei suoi uomini, dentro e fuori dalle istituzioni, perché il ricordo della tragedia vissuta dagli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia divenisse memoria della nazione.
“Per non dimenticare. Giornata del ricordo delle Foibe”
Ma si tratta anche di un impegno che si rinnova ogni anno, come dimostrano le numerose iniziative che la destra politica italiana continua a intraprendere parallelamente alle commemorazioni istituzionali. Fra le prime si segnala l’incontro “Per non dimenticare. Giornata del ricordo delle Foibe”, che si svolgerà a Roma nei locali e con il patrocinio della Fondazione Alleanza nazionale. L’appuntamento, promosso dalla Fondazione Rivolta Ideale e dal periodico Realtà Nuova, è per lunedì 5 febbraio, alle 18, nella sala convegni della Fondazione An, in via della Scrofa 39.
Il film e la tavola rotonda
Durante l’incontro sarà presentato in anteprima il film La tragedia delle foibe: Martiri dimenticati e si terrà una articolata tavola rotonda per approfondire i temi storici, politici, culturali legati alla tragedia di quella parte del nostro popolo e al modo in cui oggi è possibile onorarne e tramandarne la memoria. Il presidente della Fondazione An, Giuseppe Valentino, e il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, porteranno i saluti. Interverranno, il primo firmatario della legge che ha istituito il 10 febbraio, Roberto Menia; lo scrittore e giornalista Adalberto Baldoni; il docente universitario Augusto Sinagra; il direttore di Realtà Nuova, Domenico Gramazio; Emanuele Merlino per il Comitato 10 febbraio; Italo Rochira dell’associazione Amici della Giovane Italia; Guido Cace della associazione nazionale Dalmata; Filippo Pepe della associazione Amici del Fuan; il sindaco di Sacrofano, Tommaso Luzzi; Giovanni De Lorenzo e Anna Teodorani, presentatori della via intitolata alle vittime delle foibe; Alberto Indri per il Campo della Memoria; Fiorella Cencetti dell’associazione Combattenti Decima Mas.
Ma quante parole oggi, fortunatamente con alcuni fatti; quello che secondo me deve essere conosciuto è il silenzio bastardo di una “repubblichetta” che ha pagato anche con casa mia i danni al maresciallo Josip Broz, il cui soprannome Tito non è il diminutivo di Salvatore, ma l’acronimo -in serbo croato- di “Terroristica Internazionale (T)segreta Organizzazione”, che ha colpevolmente taciuto tutto per aspettare che fossimo tutti morti. Però ha ignorato, sempre “la repubblichetta”, che siamo sempre stati MOLTO capaci di lavorare e MOLTO PIÙ istruiti della media, e occupati a sopravvivere, non a dimenticare. Grazie al lavoro della Associazione ANVGD, specialmente il gruppo di Torino, che ha saputo rapportarsi con le Istituzioni tutte, si sta togliendo il “velo” che è spessissimo. Sono orgoglioso di rappresentare una vergogna viventi per “quella repubblichetta”, anche documentando i ridicoli indennizzi dopo oltre sessant’anni.
Il commento era finito per errore da un’altra parte.
I comunisti si devono vergognare per il massacro delle Foibe.