Gasparri sbugiarda Di Maio: “Si dimostra sconclusionato e ignorante”
«’Tra le sue proposte sconclusionate, Di Maio oggi ha lanciato anche una sorta di monito-minaccia alle Corti d’Appello perché non proclamino eletti i candidati grillini espulsi che non hanno restituito i rimborsi. Siamo davvero all’incredibile. È una vergogna che un candidato premier ignori i principi fondamentali del diritto e persino le procedure di legge per la proclamazione dei parlamentari eletti, un passaggio delicatissimo della democrazia». Lo afferma Maurizio Gasparri, candidato di Forza Italia per il Senato nel collegio plurinominale Lazio 2.
“Di Maio fa scempio delle regole democratiche”
«Evidentemente, Di Maio – aggiunge – pensa di poter cambiare le regole di legge, così come il suo movimento ha cambiato statuto in corso d’opera per evitare, ad esempio, alla Raggi sotto inchiesta di non doversi dimettere. Per fortuna siamo in uno Stato di diritto e gli italiani sono chiamati con il voto anche a impedire che gente come Di Maio faccia scempio della nostra democrazia».
Cara Graziella, il tuo commento mi lascia basito. Probabilmente dettato dalla tua giovane età e dal plagio avuto a scuola e da una società di giovani senza cultura ne parte. Le persone si giudicano su quanto hanno realizzato nella vita e quanto hanno ancora da dare. Una persona non può essere elogiata come imprenditore e nello stesso tempo denigrato e offeso come politico. Ti ricordo che il dopo guerra, l’azienda/stato Italia, è stata salvata e rimessa in carreggiata dagli imprenditori. Studia e fallo con la mente aperta al netto delle idiologie.
Tutti contro i 5 Stelle e nessuno contro gli altri partiti anche se hanno un Presidente pluriinnquisito e pluricondannato come B.
Non venite mai piu’ a parlarmi di fascismo dopo quello che Di Maio fa e ha fatto fino ad ora. La querela e’ una perdita di tempo in Italia con il tipo di magistratura esistente, basta un semplice e ben piazzato calcio nel c**** e chiuso il problema. Vi lascio al 4 Marzo.
Caro Gasparri, a muovere Di Maio in questa circostanza non è stata l’ignoranza, ma la paraculaggine. Convinto (giustamente) che i suoi elettori accettano supinamente quello che gli esponenti M5S loro propinano, ha cercato di scaricare sui giudici i suoi errori di selezione dei candidati.