Feltri in difesa del professor Antinori: “Strano comportamento della marocchina…”
La sentenza è di qualche giorno fa: il ginecologo Severino Antinori, luminare della fecondazione assistita, è stato giudicato colpevole di aver “rubato” gli ovuli di una ragazza marocchina dopo averne incassato un rifiuto, dopo un’iniziale consenso. Sette anni, per Antinori, secondo il direttore di Libero Vittorio Feltri “una pena pazzesca per un reato che, a mio giudizio, non è stato accertato in modo sicuro“. Infatti non riesco a capire come possa aver fatto il medico a compiere il reato suddetto. Il direttore ricostruisce, in un suo editoriale, la vicenda molto intricata; “Risulta che la presunta vittima avesse accettato di farsi prelevare dalla pancia i succitati ovuli in cambio di 7.000 euro, un compenso allettante per una immigrata. La signorina all’ ultimo momento si sarebbe pentita e poi rifiutata di subire il trattamento. Capita a tutti di voler fare marcia indietro dopo aver riflettuto su una decisione presa in modo affrettato. Comprendiamo quindi che costei abbia desiderato sottrarsi alla operazione. Ciò che invece appare strano è la ragione che l’ avrebbe indotta al ripensamento, ossia il fatto che la sua religione, islamica, non consenta interventi del tipo di quello descritto. La ragazza, allorché si era dichiarata disposta a vendere gli ovuli, era già musulmana e sapeva di contravvenire ai precetti della sua fede. Ciononostante aveva concordato col ginecologo il compenso per il prelievo. Segno che non era contraria ad esso. E allora come si giustifica il tardivo ravvedimento?”.
Domande sulle quali la giustizia italiana sarà chiamata ad esprimersi con un secondo grado di giudizio, ma intanto per Antinori è scattata la sospensione dalla attività medica, in attesa che arriva una eventuale conferma della condanna a sette anni. Non prima di un anno, occhio e croce.