Emilia Romagna, la Lega: i clandestini mandano in rosso i conti delle Asl
“I clandestini ci sono costati 4 milioni di euro in soli 10 mesi. Il ministero ne rifonde la metà, il resto chi ce lo mette? Saranno ancora i cittadini a pagare con i tagli alla sanità, che impoveriscono gli ospedali delle zone più disagiate?”. Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in regione Emilia-Romagna, pone la domanda dopo che il gruppo assembleare Lega Nord, a firma di tutti i consiglieri, ha depositato una interrogazione per sapere attraverso quali fondi verranno coperte le spese sostenute nei primi 10 mesi del 2017, dalle Asl dell’Emilia-Romagna, per la risposta sanitaria alle esigenze dei cittadini irregolari che hanno avuto accesso alle cure. “Dal 2015 ad oggi le aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna hanno speso quasi 20 milioni di euro per assistere cittadini presenti sul territorio senza permesso di soggiorno. Parliamo di irregolari non inseriti nel sistema di accoglienza che spesso vivono ai margini della società in situazioni di illegalità e che, comunque per legge, ricevono assistenza e cure negli ospedali italiani”, spiega Fabbri. Il dato, fa sapere la Lega, “è allarmante in quanto le spese vengono anticipate dalle aziende sanitarie, già in grave difficoltà, e poi rimborsate solo in parte dal ministero della Sanità. Tra il 2015 e il 2016 a fronte di 15,8 milioni spesi ne risultano rientrati appena 8,7 (poco più della metà) e per il 2017, la storia rischia di ripetersi”.
“Nei primi 10 mesi del 2017 – puntualizza Fabbri – la nostra Regione ha speso più di 4 milioni di euro per prestare assistenza medica gratuita ai clandestini, per ricoveri, visite specialistiche e di pronto soccorso. E’ vero che vero che a norma di legge ai cittadini stranieri presenti sul territorio italiano, anche se irregolari, sono assicurate le cure, ma queste non possono e non devono avere un impatto negativo sui conti del sistema sanitario regionale, già alle prese con tagli strutturali”. Per il 2017, per esempio, elenca l’esponente del Carroccio, “per le Asl della regione già si prevede uno scoperto da almeno 2 milioni di euro. Proprio a copertura delle spese sanitarie per gli irregolari il Fondo sanitario nazionale ha assegnato, per l’anno appena concluso, fondi per 2,7 milioni di euro alla Regione Emilia-Romagna, a fronte, però, di spese già rendicontate dalle Asl di oltre 4 milioni, dato riferito ai primi 10 mesi del 2017”. “La cifra erogata quindi – continua il leghista – ancora una volta, non sarà sufficiente a coprire le spese già sostenute e pagarne le conseguenze sarà con ogni probabilità la sanità locale, già provata da tagli a servizi e posti letto che colpiscono, quasi sempre le zone più disagiate del territorio”. Per questo il gruppo Lega Nord, con un’interrogazione chiede alla giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini di sapere “a quanto ammonti la spesa complessiva per l’assistenza sanitaria prestata ai clandestini nell’intero 2017”, se “la giunta intenda sollecitare il ministero della Salute affinché, per il 2017, incrementi la quota per la copertura dei costi” e soprattutto “nel caso in cui la quota del Fondo sanitario nazionale destinata all’Emilia-Romagna rimasse invariata, da quali capitoli di spesa la Giunta intenda attingere per coprire il disavanzo creato dai costi già sostenuti dell’aziende sanitarie locale”.
Ma no, non ci dovevano pagare le nostre pensioni?